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Nigeria, cardinale accusa: "Ragazze andavano liberate prima"

Nigeria, cardinale accusa: "Ragazze andavano liberate prima"

Ottantadue donne, rapite più di tre anni fa e tornate libere da poco, dopo che il governo della Nigeria ha negoziato uno scambio di prigionieri con i jihadisti di Boko Haram.

Un momento di gioia per il Paese, quando ancora decine di ragazze di Chibok sono nelle mani dei terroristi, ma non abbastanza. Questo sistiene John Olorunfemi Onaiyekan, cardinale e arcivescovo di Abuja, al contempo felice e critico con le autorità.

"Ringraziamo Dio perché queste ragazze hanno potuto riabbracciare le loro famiglie - dice all'agenzia vaticana Fides -, ma mi chiedo come mai si sono dovuti aspettare tre anni perché questo avvenisse".

"sono stato tra quelli che hanno chiesto con insistenza al governo di fare di tutto per liberare le ragazze. Il governo ci ha risposto che non poteva trattare la loro liberazione con dei terroristi, scambiandole con alcuni detenuti di Boko Haram.

Ma è quello che alla fine è avvenuto", denuncia il cardinale, che ha una domanda molto semplice per il governo nigeriano: "Non si poteva farlo prima?".

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