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No al velo integrale e pena capitale: ​così il Ciad combatte il terrorismo

Il Paese africano sempre più per la linea dura contro i terroristi

No al velo integrale e pena capitale: ​così il Ciad combatte il terrorismo

A marzo la decisione di schierare le proprie truppe nella coalizione internazionale che sta muovendo guerra a Boko Haram: prima l'offensiva militare e le vittorie sul campo contro i terroristi, poi però la vendetta islamista e così il Ciad si è trovato a fare i conti con le bombe nei mercati e le stragi di civili. Ma, sebbene il Paese sia divenuto un obiettivo degli jihadisti nigeriani, la risposta politica e della popolazione ciadiana è stata radicale e ha messo in evidenza la volontà di un intero popolo di dimostrare che la paura non ha trionfato e che il desiderio di mettere fine alla piaga fondamentalista è assoluto e condiviso. Lo Stato africano infatti, dopo aver diramato leggi come il divieto di indossare il Niqab in luoghi pubblici per questioni di sicurezza, venerdì ha reintrodotto la pena capitale per i reati riguardanti il terrorismo. Sei mesi fa il Paese aveva preso in considerazione la possibilità di abolire l' esecuzioni, che erano infatti state sospese, ma gli ultimi episodi di violenza hanno portato il governo a fare marcia indietro e a spiegare il perchè della decisione è stato il ministro Abdoulaye Sabre Fadoul che ha così parlato: "Ad oggi la pena di morte, in Ciad, non è abolita. Questa era una scelta che era stata pensata , ma gli ultimi episodi e la presa in considerazione delle preoccupazioni legittime dell'opinione pubblica, hanno inclinato il governo a rivedere la sua posizione". E non è stata la sola riforma in merito ai reati riguardanti il terrorismo infatti, se le pene in ergastolo sono state commutate in sentenze di morte, quelle che prevedevano una detenzione dagli 8 anni ai 20 sono divenute condanne all'ergastolo. Non sono mancate battaglie con l'opposizione per l'approvazione delle nuove leggi, ma una volta chiarito che le riforme non intaccano le libertà individuali dei cittadini, ma interessano solo la sfera della guerriglia islamista, nessuno si è dimostrato contrario all'adozione del pugno di ferro contro Boko Haram.

La legge è stata votata infatti con 146 voti a favore e zero contrari.

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