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Non solo Lampedusa e Calais. Così i migranti africani provano a entrare a Ceuta e Melilla

A Melilla oltre 400 migranti hanno assaltato le reti che separano la zona marocchina da quella spagnola

Non solo Lampedusa e Calais. Così i migranti africani provano a entrare a Ceuta e Melilla

Lampedusa, Lesvos, Calais, Ceuta e Melilla erano, un tempo, i fortilizi e le porte del vecchio Continente, oggi sono, invece, il proscenio dove l'Europa sveste i panni del passato per mettere a nudo la sua contemporaneità. Si spoglia in riva al Mediterraneo l'Europa, svelandosi claudicante e impacciata in costanti difficoltà e piccolezze, è ormai logora e in balia di dettami e propaganda, leggi e riforme accuse e impotenza. E così mentre queste città sono da un lato la coscienza europea consunta e sbiadita in una prosopopea d'antan, dall'altro invece sono località che evocano, nel recitarne i nomi, un rosario di vite votate a una tragedia immanente, ma mai scevre dell'effimera certezza di un agognato avvenire.

E così a Calais la rincorsa è verso il Regno Unito, dalla Libia i barconi fanno rotta su Lampedusa, in Grecia non diminuiscono gli sbarchi e, seppur in sordina, anche nelle enclaves spagnole in terra africana continua la disperata rincorsa verso il mitizzato futuro. Ma ormai il Mediterraneo è sempre più un acquitrino gigante disseminato di sogni, di nomi e di storie. Morti al largo delle coste italiane così come in quelle spagnole. È infatti notizia di inizio settimana la morte di 4 uomini sub-sahariani affogati mentre cercavano di raggiungere la città di Ceuta via nuoto.

Erano in 7, 3 sono stati salvati da una pattuglia della Marina reale marocchina, per gli altri, nulla da fare. Lunedì è stato rinvenuto in una valigia il corpo esanime di un giovane marocchino di 27 anni che, nascosto nel bagagliaio dell'auto del fratello cercava di raggiungere così la Spagna. E il disperato tentativo di nascondersi sui camion e sui mezzi di trasporto che attraversano lo stretto di Gibilterra, va in scena ogni giorno. Lunedì la Polizia Nazionale spagnola ha scoperto infatti un minore che viaggiava nascosto sotto a un camion e dopo mesi di silenzio ecco che negli scorsi giorni a Melilla oltre 400 migranti hanno assaltato le reti che separano la zona marocchina da quella spagnola. Elicotteri in volo e forze dell'ordine subito ad intervenire. Nessuno dei migranti è riuscito nell'obiettivo di entrare in terra europea ma è il dodicesimo tentativo dall'inizio dell'anno, hanno partecipato quasi 4000 uomini e come soluzione: reticolati e idranti.

Barriere quindi a impedire accessi e ingressi, e muri anche a nascondere la vista alla vecchia Europa che da dietro le sue cortine cerca così di prendere le distanze da un presente che impone, con il pragmatismo della tragedia di affrontare la realtà per quello che é: uomini morti in mare, sotto i camion o nei vani delle auto.

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