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Nuova Zelanda vieta la vendita di case agli stranieri

Una nuova legge proibisce agli stranieri di acquistare case in Nuova Zelanda.

Nuova Zelanda vieta la vendita di case agli stranieri

La Nuova Zelanda ha approvato una nuova norma di legge che impedisce la compravendita di case ai cittadini stranieri. La legge ha come obiettivo quello di contrastare il consistente aumento dei prezzi degli appartamenti e degli affitti che ha caratterizzato il mercato immobiliare neozelandese negli ultimi anni. “È una decisione importante che dimostra l’impegno del governo a realizzare il sogno di molti neozelandesi di possedere una casa”, ha dichiarato David Parker, ministro delle finanze della Nuova Zelanda.

Con il divieto che si vendano case agli stranieri promulgato dalla nuova norma, il governo della premier neozelandese Jacinda Ardern ha mantenuto una delle sue principali promesse avanzate in fase di campagna elettorale. L’abbassamento del prezzo degli immobili, salito alle stelle a causa della massiccia presenza di cittadini stranieri sul territorio neozelandese, e la volontà di risolvere il problema degli homeless in Nuova Zelanda erano infatti tra le priorità del governo laburista della Ardern.

Diverse statistiche hanno dimostrato come il prezzo degli appartamenti in Nuova Zelanda sia salito in maniera esponenziale a causa degli investimenti stranieri nel mercato immobiliare neozelandese, raggiungendo aumenti anche del 75%. Sebbene cinesi e australiani siano i principali acquirenti delle case in Nuova Zelanda, il nuovo divieto si applica a tutte le nazionalità tranne che alla Cina e all’Australia. Attualmente soltanto un quarto dei neozelandesi possiede una casa di proprietà e negli ultimi cinque anni sono sempre di più i senzatetto costretti a vivere in garage, in macchina o per strada, a causa dell’aumento dei prezzi delle case.

Accusata di essere xenofoba, la nuova norma che vieta la compravendita di case agli stranieri ha suscitato non poche polemiche. Il fondo monetario internazionale, ad esempio, ha chiesto esplicitamente al governo della Nuova Zelanda di rivedere la norma in quanto potrebbe rallentare la crescita economica del Paese, scoraggiando gli investimenti stranieri.

In un discorso al parlamento tenutosi mercoledì scorso il ministro delle finanze neozelandese aveva detto: “noi neozelandesi non dovremmo essere affittuari della nostra stessa terra”.

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