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Nuovo attacco dell'Isis contro poliziotti tedeschi

Una simpatizzante dello Stato islamico ha attaccato due poliziotti con un coltello. La donna urlava Allah Akbar

Nuovo attacco dell'Isis contro poliziotti tedeschi

DA STOCCARDA – Una simpatizzante dell’Isis attacca due poliziotti con un coltello al grido di Allah al-Akbar. È successo domenica mattina a Mülheim an der Ruhr, nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. La protagonista, 53 anni, è una tedesca convertita all’islam, originaria di Kahla, piccolo comune della Turingia. L’aggressione è avvenuta dopo che gli agenti si erano introdotti nel suo appartamento in seguito al lancio di alcuni oggetti dalla finestra: una lampada, sgabelli, dei libri. La donna, che si era rifiutata di aprire la porta ai poliziotti, li ha aggrediti dopo che questa è stata sfondata.

Nel suo appartamento sono state ritrovate bandiere dello Stato islamico. Neutralizzata con spray al peperoncino e con la minaccia di ricorrere all’uso di armi, la donna, ferita in modo leggero, è stata portata in una clinica psichiatrica. Come riferito da un portavoce della polizia, la donna era già nota alle forze dell’ordine per essersi resa protagonista di alcuni crimini riconducibili all’estremismo islamico. Quali fossero questi crimini, non è al momento specificato. Sono in corso indagini per appurare la natura dei suoi legami con lo Stato islamico. Non si tratterebbe del primo caso in Germania di convertiti che si schierano con l’Isis. Il caso più clamoroso è quello dei fratelli Manuel e Fabian Gerhard, che nel settembre 2014 hanno lasciato la Germania per unirsi allo Stato Islamico. Il padre, Joachim, ha viaggiato più di 20 volte in Siria per ritrovare i suoi figli. Inutilmente.

Oggi si batte per fermare la crescita dell’estremismo in Germania e per mettere in guardia i genitori e la società civile da coloro che predicano l’odio in nome dell’islam. Sarebbero circa 700 i tedeschi che combattono con l’ISIS, secondo i dati riportati lo scorso anno dall’intelligence tedesca. Fra questi, un centinaio di donne.

Molti di loro sono stati radicalizzati in Germania da predicatori salafiti, spesso finanziati dai petroldollari sauditi.

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