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Nuovo fango contro Trump: colleghi della giornalista di People confermano le molestie

Sei colleghi della giornalista di People Magazine, Natasha Stoynoff, confermano la sua versione: nel 2005 fu molestata da Donald Trump. Al dibattito sarà presente anche il fratellastro di Obama, schierato con il tycoon

Nuovo fango contro Trump: colleghi della giornalista di People confermano le molestie

Alla vigilia del terzo e ultimo dibattito tra i candidati alla Casa Bianca, spuntano nuove accuse contro Donald Trump. La pista è sempre la stessa, Natasha Stoynoff, la giornalista di People Magazine che ha raccontato di essere stata molestata dal tycoon nel 2005. Sei colleghi della donna confermano la sua ricostruzione. Una sua amica, tra l'altro, conferma che l'incontro tra Natasha e Donald sarebbe avvenuto con la moglie di Trump in casa. Ma Melania difende a spada tratta il marito: "Credo in lui - dice riferendosi alle accuse di sessismo dopo il video risalente al 2005, diffuso dal Washington Post -. È stato tutto organizzato. Lui fu istigato dal conduttore (Billy Bush, ndr) a dire cose sporche. Non ho mai sentito mio marito esprimersi in termini così grossolani. Ed è per questo che sono stata sorpresa, perché è come se io non conoscessi la persona che parlava in quel modo, e che diceva quelle cose in privato".

Qualche giorno fa Melania Trump ha minacciato un'azione legale contro People Magazine per l'articolo della Stoynoff, che racconta di essere stata molestata dal tycoon. Nella lettera dell'avvocato di Melania si legge che nell'articolo vi sono numerose falsità. La moglie del magnate e la giornalista, tra l'altro, "non sono mai state amiche né avevano un rapporto amichevole". Per tutta risposta People Magazine in un editoriale ha difeso la propria giornalista: "Siamo grati a Natasha Stoynoff per il suo articolo. La signora Stoynoff è una donna straordinaria, etica, onesta e patriottica, che ha condiviso la sua storia perché sentiva che era suo dovere farla conoscere al pubblico. Cercare altre motivazioni è un patetico tentativo di perseguitarla. Siamo dalla sua parte e siamo orgogliosi di aver pubblicato le sue affermazioni". E poi ancora: "È terribile che per paura di ritorsioni da Trump abbia tenuto nascosta la cosa per dieci anni, speriamo che adesso si senta sollevata da quel fardello".

Al dibattito anche il fratellastro di Obama

Ci sarà anche Malik Obama, “fratellastro” del presidente, al terzo dibattito in programma a Las Vegas all’Università del Nevada. Cinquantotto anni, ha già messo più volte in imbarazzo il fratello. Nel luglio scorso, infatti, dichiarò il proprio sostegno al tycoon, accusando il presidente di varie cose, tra cui quella di non averlo aiutato quando, nel 2013, si candidò a governatore in una contea del Sud-Est del Kenya. Malik ha dichiarato alla stampa di non credere alle accuse di molestie sessuali mosse a Trump, definendole una montatura della stampa.

Malik, tra l'altro, ritiene Hillary Clinton responsabile del caos e delle violenze in Medio Oriente.

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