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Per Obama 219 studentesse cristiane rapite in Nigeria non sono una priorità

Obama pronto al supporto logistico alla Nigeria contro il terrorismo. Ma non a mandare droni e armi

Per Obama 219 studentesse cristiane rapite in Nigeria non sono una priorità

Gli Stati Uniti sono pronti a fornire maggiore supporto militare al governo nigeriano nella lotta al terrorismo islamico. Tuttavia il governo americano tiene a precisare che l’aiuto consisterà in un supporto logistico più che in un vero e proprio rifornimento armamentario. Nessun drone americano toccherà infatti il suolo nigeriano. Causa la poca fiducia che Obama ripone nelle forze armate di Nairobi, colpite da scandali di corruzione e famose per arresti arbitrari e torture a danno dei detenuti. Nonostante tutto Washington sembra dare credito al nuovo presidente Muhammad Buhari, che a parole si dichiara nemico della corruzione e convinto oppositore del terrorismo islamico.

Da queste parti i supporter del califfo Al-Baghdadi sono gli uomini di Boko Haram, che tradotto vuol dire “l’occidente è peccato”. Il rapimento di centinaia di giovani studentesse cristiane e i continui attacchi da parte dei terroristi islamici nei confronti di chiese e istituti confessionali non sono bastati fino ad oggi a convincere gli Stati Uniti che l’Isis in salsa nigeriana è pericolosa e temibile quanto quella in medio oriente. Gli uomini fedeli al califfo in Africa sembrano incutere meno terrore e ci sembrano più lontani e per questo meno temibili. Questa idea sembra influenzare anche le decisioni dei governi occidentali. Nonostante il tentativo di Boko Haram di legarsi con lo Stato islamico, funzionari dell'intelligence Usa hanno sostenuto che ad oggi l’organizzazione islamica nigeriana, non rappresenti una minaccia imminente per i paesi americani o occidentali, poiché apparirebbe concentrata soprattutto nella lotta contro le forze di sicurezza locali. Boko Haram attaccherebbe le istituzioni nigeriane con il fine di rovesciarle ed impiantare un governo islamico, ma non minerebbe per questo gli interessi occidentali. Già, come se le stragi e le persecuzioni a danno dei cristiani in Africa non fossero un interesse occidentale. Evidentemente per chi ci governa non lo è, e questo la dice lunga sul bagaglio culturale e morale di molti presidenti occidentali.

I piani per una maggiore assistenza, se mai ci sarà, da parte degli Stati Uniti, li conosceremo il 20 luglio, giorno in cui il presidente Buhari farà visita a Washington. Oltre alla formazione e alla consegna di attrezzature militari per la Nigeria, l'amministrazione Obama ha anche deciso di schierare nei prossimi mesi due aerei di sorveglianza Cessna, al fine di sostenere la raccolta di informazioni per una nuova forza regionale in fase di realizzazione.

Ma per molti uomini a Capitol Hill, la strategia messa in atto da Obama non darà i frutti sperati. Il repubblicano Ed Royce, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, ha detto che l'amministrazione ha bisogno di adottare un approccio più “robusto”, che in altre parole vuol dire maggiore sorveglianza e pianificazione, ovvero maggiore spesa militare nella regione.

Il Governo americano aveva effettivamente schierato droni come strumento per la ricerca dei centinaia di rapiti da parte di Boko Haram. Poco dopo però Washington ha preferito dirottare i mezzi verso obiettivi ritenuti più strategici.

Intanto delle 219 studentesse cristiane rapite più di un anno fa non si ha ancora traccia.

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