Obama: "Ci vorrà tempo ma distruggeremo l'Isis"
6 Luglio 2015 - 22:56Il presidente Usa dopo un vertice al Pentagono: "Necessario affiancare alla battaglia militare anche quella politica ed economica"
Barack Obama riunisce al Pentagono il team per la sicurezza nazionale. Al termine dei lavori fa un bilancio della guerra contro l'Isis: ancora lunga e difficile, riconosce, ma alla fine l'Isis sarà distrutta. Non ha dubbi l'inquilino della Casa Bianca. Anche se ammette che durante la battaglia ci saranno battute d'arresto. Per Obama comunque si iniziano a vedere dei progressi sul campo: "Abbiamo eliminato migliaia di combattenti dell'Isis, tra cui comandanti di alto livello. Lo Stato islamico ha perso oltre un quarto delle aree popolate che aveva catturato in Iraq" e anche in Siria ha subito diverse sconfitte. Queste perdite dimostrano che l'Isis sarà sconfitta, anche grazie al contributo cruciale delle forze locali sul campo. Ma "le ideologie - ha tenuto a precisare - non si combattono solo con le armi ma anche con idee migliori". Per questo, osserva, è necessario affiancare alla battaglia militare anche quella politica ed economica. Il presidente descrive l'Isis come un gruppo "opportunistico" e "agile", in grado quindi di muoversi con velocità.
"Quella contro l'Isis non sarà una campagna rapida, ma una campagna molto lunga", prosegue Obama, lanciando un monito a chi ritiene che sarebbe possibile liberarsi dei "tagliagole" con poche semplici mosse. Poi spiega che "i raid aerei continueranno a prendere di mira impianti per il petrolio e per il gas che forniscono importanti fondi alle operazioni" dei miliziani dell'Isis. Il presidente aggiunge inoltre che lo sforzo degli Usa e dei propri alleati è teso a "fermare il flusso di combattenti stranieri verso la Siria e l'Iraq", mentre "acceleriamo la consegna di equipaggiamento di importanza critica, tra cui missili anti-carro, alle forze irachene". Quest'ultima è la risposta alle critiche (di alcuni paesi arabi) in base alle quali Obama non voleva fornire armi pesanti a chi combatte l'Isis. Ma "non ci sono piani per ora di inviare più forze oltreoceano, perché al centro della nostra strategia c'è aiutare le forze locali".
"Stiamo lavorando - prosegue il presidente - per soffocare le nuove cellule dell'Isis". E sottolinea come le prime vittime di questa violenza terroristica siano le popolazioni musulmane.
"In Siria - aggiunge Obama - serve una transizione politica che porti a un nuovo governo senza Bashar al Assad".
Capitolo sicurezza interna: "Dobbiamo restare vigili nel proteggere gli Stati Uniti. La minaccia dell'attacco di un terrorista lupo solitario negli Stati Uniti è complessa". Cioè non si può escludere. E per questo non si può abbassare la guardia.
Mai sentirsi troppo al sicuro.