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Obama rompe il silenzio: "Valori americani in pericolo"

L'ex presidente critico sul decreto che blocca gli ingressi a 7 Paesi islamici. "Rincuorato dalla risposta del Paese"

Obama rompe il silenzio: "Valori americani in pericolo"

Una presa di posizione forte e che non arriva da una persona qualunque. Questa volta è Barack Obama a scagliarsi contro il decreto più discusso della giovane amministrazione Trump, quello che impedisce l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza islamica.

Dopo avere lasciato la Casa Bianca, lo scorso 20 gennaio, Obama aveva mantenuto il silenzio. Ma ora, attraverso un portavoce, Kevin Lewis, si fa sentire e parla di un provvedimento "fondamentalmente in disaccordo con la nozione di discriminazione contro le persone a motivo della loro fede o religione".

Il decreto, sostiene l'ex presidente, che sospende per 120 giorni l'ingresso di tutti i rifugiati e per 90 l'erogazione dei visti per Iran, Siria, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen e Libia, è una pessima idea. E se finora non aveva parlato, ora torna a farlo, anche probabilmente alla luce del fatto che Trump ha definito la sua scelta "simile a quella di Barack Obama del 2011, che proibì per sei mesi l'ingresso ai cittadini iracheni".

Si dice "rincuorato dal livello di impegno che sta avendo luogo nel Paese", Barack Obama, che sostiene con il decreto siano "a rischio i valori americani". Intanto, scrive la Abc, tra i diplomatici americani circola un documento, un "memorandum di dissenso", che in decine sarebbero pronti a firmare.

Una polemica che non spaventa tuttavia la Casa Bianca, che attacca: "O rispettate il programma o potete anche andare via".

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