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Ora i gommoni di migranti arrivano pure nella Manica

Avvistati i primi natanti di fortuna fra le coste normanne e belghe e quelle britanniche: con la chiusura del porto di Calais al traffico clandestino, i migranti scelgono altre vie

La guardia costiera inglese recupera un gommone di migranti sulle coste della Manica
La guardia costiera inglese recupera un gommone di migranti sulle coste della Manica

La polizia inglese ha recuperato nella notte fra sabato e domenica un gruppo di migranti alla deriva su un gommone nel canale della Manica: diciotto persone di nazionalità albanese, tra cui due bambini.

Le autorità hanno arrestato due trentenni britannici che si sospettano essere gli scafisti. Il natante, scrive il quotidiano londinese The Telegraph, è stato individuato intorno alle due del mattinoal largo della località costiera di Dymchurch, nel Kent, dopo che alcuni dei passeggeri avevano chiamato disperati la guardia costiera nel timore di un naufragio.

Curiosamente anche la questura di Milano ha fatto sapere di aver ricevuto una telefonata di allarme da parte di un cittadino albanese residente a Baranzate, evidentemente allertato da un connazionale in difficoltà in mare.

Non si tratta però del primo caso del genere. Dopo i ripetuti sgomberi delle tendopoli abusive sorte alla periferia di Calais e più in generale il giro di vite contro le partenze attraverso la rotta ferro-navale fra Calais e Dover, i migranti diretti nel Regno Unito hanno subito cercato strade alternative, in gran parte approfittando delle reti dei trafficanti di uomini.

In parte organizzando gli imbarchi da altri porti, come Boulogne e Dunquerke (ma anche dalle coste del Belgio e della Germania.) In parte organizzando una piccola ma fitta rete di piccole imbarcazioni pronte a partire da spiagge isolate sulle sponde meridionali della Manica. Dirette a spiagge altrettanto isolate sulle coste britanniche.

Secondo The Independent, il capo della guardia costiera francese, Bernard Barron, ha annunciato che per i prossimi mesi si prevede un aumento dei tentativi di attraversamento clandestino della Manica, spesso in condizioni di navigazione che mettono a rischio: "Sta diventando una situazione simile a quella che siamo abituati a vedere nel Mediterraneo - ha spiegato Barron - Il nostro più grande timore è quello di vedere nella Manica una replica delle scene a cui assistiamo ogni giorno nelle acque italiane e greche".

Lord West, ex comandante della Royal Navy, ha assicurato dal canto suo che Londra vigila sul traffico navale nelle proprie acque territoriali.

Per monitorare i movimenti dei migranti come quelli dei potenziali terroristi che vogliano introdursi in Gran Bretagna per commettere attentati.

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