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Ora è la Libia a chiedere un intervento Ue contro l'immigrazione

Da Tobruk chiedono un lavoro di squadra e ammettono: "Da soli possiamo poco". Resta da vedere cosa faranno a Tripoli

Ora è la Libia a chiedere un intervento Ue contro l'immigrazione

Se al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite restano ancora dubbi sul testo della missione europea di contrasto agli sbarchi, dubbi che arrivano soprattutto dalla Russia, che ha chiesto una riformulazione di alcuni passaggi nella seconda stesura del piano, altri segnali fanno pensare che un intervento sia ormai vicino.

C'è infatti da tenere in conto una dichiarazione chiara e non da poco che arriva da Tobruk, dove si trova il governo legittimo libico, è chiede "la cooperazione con l'Unione Europea al fine di sviluppare un piano d'azione per affrontare la crisi degli immigrati nel Mediterraneo".

Quello del governo libico è un appello che pare discostarsi dalle dichiarazioni delle ultime settimane, che li aveva visti molto più scettici sulla possibilità di un intervento, soprattutto se questo avesse messo a repentaglio la sovranità nazionale.

L'esecutivo di Tobruk arriva ad ammettere la sua "attuale incapacità nel ridurre le migrazioni illegali, e chiede per questo a Bruxelles - attraverso l'Onu - di agire insieme, convinta di potere "svolgere un ruolo efficace nel controllare le migrazioni di massa che hanno causato la morte di migliaia di persone al largo delle coste libiche".

Le parole del governo fanno pensare che la risoluzione si muova nella giusta direzione. Il punto ora è capire se all'appello ne seguirà uno da parte dell'esecutivo islamista di Tripoli.

È dal loro territorio che partono generalmente barche e gommoni diretti verso le coste meridionali dell'Europa.

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