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Il Paese che vuole impedire ​le conversioni all'islam

La sentenza della Corte Suprema contro la piaga del "love jihad", le conversioni di donne indiane sedotte e sposate

Il Paese che vuole impedire ​le conversioni all'islam

Esiste un Paese dove per combattere il radicalismo islamico hanno deciso di tagliare la testa al toro e di limitare le conversioni all'islam. L'India, infatti, sta cercando di contrastare quella che viene definita la "love jihad", ovvero una sorta di proselitismo rivolto in particolare alle donne che vengono sedotte da uomini musulmani e indotte a sposare la fede di Allah.

Gli Stati più colpiti sono quello del Kerala (tristemente noto per la vicenda dei due marò) e quello del Karnataka. Secondo quanto riporta Libero, il "love jihad" servirebbe proprio per reclutare donne disposte al martirio nelle attività terroristiche o per far crescere la rete del terrore in Asia.

"Solo in Kerala - scrive Libero - circa 5.793 persone si sono convertite all’islam tra il 2011 e il 2015, metà di loro sono donne e di queste il 76% sotto i 35 anni". E così per contrastare il caso le autorità stanno cercando di mettere una pezza. Nei mesi scorsi ci ha pensato la Corte Suprema, chiamata ad annullare un matrimonio tra una 24enne studentessa di medicina e l'islamico marito, vista la conversione troppo repentina all'islam. Akhila Ashokan, scrive infatti la Corte, era "una donna debole e vulnerabile, potenzialmente sfruttabile e manipolabile". Per questo le toghe indiane hanno deciso che quel matrimonio non fosse frutto di una relazione stabile e che la conversione all'islam fosse in qualche modo una costrizione. A stabilire se sia stato un caso di "jihad dell'amore" ora saranno le indagini della sezione antiterrorismo della NIA.

Non solo. È di oggi la notizia secondo cui la Corte Suprema dell'India ha vietato, definendola incostituzionale, la pratica controversa del triplo talaq, ovvero il divorzio istantaneo praticato da alcuni membri della comunità musulmana. A volte anche via sms o WhatsApp. In sostanza all'uomo basta dire "talaq (divozio) per tre volte consecutive e per legge il matrimonio è immediatamente rotto. Il pronunciamento della Corte si tratta senza ombra di dubbio di una vittoria delle associazioni che da tempo lottano per i diritti delle donne, troppe volte nell'islam subordinati al volere dell'uomo. Il tribunale ha dichiarato che il talaq è una legge "anti islamica, arbitraria e incostituzionale". "Siamo molto felici, abbiamo vinto. È un giorno storico.

Noi, le donne musulmane, fino ad ora eravamo prive di una legge che difendesse i nostri diritti nel matrimonio e nella famiglia", ha detto l'attivista Zakia Soman, del gruppo Bharatiya Muslim Mahila Andolan.

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