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"Paghi le pulizie in base alla razza". In Israele la pubblicità fa scandalo

Tariffe differenziate a seconda del colore di chi viene a casa. Il volantino ha destato scandalo

La pubblicità "razzista" della società di pulizie in Israele
La pubblicità "razzista" della società di pulizie in Israele

Sta facendo scalpore in Israele la pubblicità di una società di pulizie che applica per i servizi tariffe calibrate in base a criteri quantomeno discutibili, se non apertamente razzisti. I volantini diffusi a Tel Aviv, nelle zone più ricche della città settentrionale, promettono infatti prezzi differenziati in base al colore della pelle di chi viene a pulire casa.

È stata la blogger Tal Schneider a pubblicare per prima, su facebook, il volantino incriminato. Nelle poche righe che offrono i servigi delle donne delle pulizie si legge che, chi avesse bisogno di una mano in casa, ma non volesse "immigrati irregolari e finire multato o non fosse pronto a prendersi in cas un'arabo per questioni di sicurezza", può rivolgersi a loro. Ecco nello specifico che cosa offrono.

Donne delle pulizie di origini africane, per 49 NIS all'ora (1 shekel vale circa 0.2 euro). Oppure dell'Est europeo, per poco di più: 52 shekel all'ora. O ancora dell'Est europeo ma con carta d'identità israeliana. E in questo caso si raggiungono i 69 NIS all'ora.

Se il volantino poteva sembrare una burla, il dubbio è stato fugato da un sito di notizie locale, che ha provato a contattare la società.

Un'impiegata ha risposto con dovizia di dettagli: tutto vero, anche il prezzario razziale.

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