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Pakistan, manifestazione in sostegno dei fratelli Kouachi

Circa una sessantina di persone hanno sfilato al grido di "morte per Hebdo"

Cherif e Said Kouachi, killer dell'assalto a Charlie Hebdo
Cherif e Said Kouachi, killer dell'assalto a Charlie Hebdo

Quale sia la posizione dell'islam riguardo all'attentato di Charlie Hebdo nessuno lo sa. Ogni imam dice la sua: c'è chi denuncia ogni spargimento di sangue e chi, come l'imam di Peshawar, Maulana Pir Mohammad Chishti, presenta i fratelli Kouachi come due "martiri".

Chisti ha indetto una manifestazione pro fratelli Kouachi e coloro che vi hanno aderito, circa una sessantina di persone, hanno manifestato al grido di "morte per Hebdo" e "lunga vita a Cherif Kouachi, lunga vita a Said Kouachi".

Secondo l'imam, "questi due fratelli hanno pagato a nome di tutti i musulmani nel mondo e noi auguriamo loro salute e rispetto".

Tutto questo accade in Pakistan, dove la legge sulla blasfemia prevede che l'insulto al profeta Maometto venga punito con la pena di morte.

Attualmente, sono 14 le persone accusate di blasfemia rinchiuse nel braccio della morte in Pakistan.

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