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Said Kouachi, il legale della moglie: "È sgomenta, non sospettava nulla"

"Era un musulmano praticante, ma non sembrava estremista". Così la donna di uno dei terroristi dell'attacco a Charlie Hebdo

Said Kouachi, il legale della moglie: "È sgomenta, non sospettava nulla"

Non aveva il minimo sospetto sulla vera natura del marito, ignara di vivere accanto a un estremista che poche ore sarebbe entrato armato nella redazione del Charlie Hebdo, facendo una strage. È la moglie di Said Kouachi, uno dei dei due esecutori dell'attentato di Parigi, a parlare, tramite il suo avvocato.

Un saluto veloce, annunciando di essere diretto da Reims a Parigi, perché il fratello Cherif era ammalato. Il legale Antoine Flasaquier racconta così - a BFMTV - l'ultima volta che la moglie Soumya ha visto il consorte, che è uscito di casa senza portare con sè il telefono.

L'avvocato parla di una famiglia sotto choc, e racconta che la donna sta vivendo un incubo. "Aveva una vita normale con un uomo normale, che a casa non aveva mai mostrato tendenze radicali". Un uomo "praticante, che osservava il ramadan e pregava alla moschea locale, ma non faceva proselitismo".

Alla moglie, dice ancora Flasaquier, Said non aveva mai parlato delle vignette pubblicate dal Charlie Hebdo, né dello Stato islamico. Né pensa di avere mai incontrato uomini del gruppo Buttes-Chaumont, la filiera jihadista parigina che prende il nome dal parco dove i suoi membri si ritrovano e di cui avrebbero fatto parte anche i due fratelli Kouachi.

Quando, il giorno dell'attacco alla rivista, il nome dei due è iniziato a circolare, Soumya si trovava dalla madre. "Si è messa in contatto con la polizia - spiega l'avvocato - per capire se potesse tornare a casa e recuperare alcuni medicinali che prende abitualmente".

Ora è chiusa in casa, "sotto morfina" e scioccata dall'accaduto.

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