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Passeggeri schedati. ​La Ue blinda i voli

Sì dell'Europa al registro degli aerei

Passeggeri schedati. ​La Ue blinda i voli

Roma - L'Europa questa volta prende un'iniziativa concreta contro il terrorismo e va incontro alla richiesta di maggiore sicurezza che proviene dai suoi cittadini. La Plenaria di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza, 461 sì, 179 no, 9 astenuti, una nuova direttiva che regola l'utilizzo dei dati del codice di prenotazione, il registro dei passeggeri aerei (PNR, Passenger Name Record), ai fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e di reati gravi. Le compagnie aeree saranno obbligate a comunicare alle autorità i dati dei passeggeri per tutti i voli provenienti da Paesi terzi verso l'Unione Europea e viceversa. Attore protagonista di questo voto è stato il Partito Popolare Europeo che per anni si è battuto per questo obiettivo. «Si tratta di un grande passo in avanti, una vittoria politica del Ppe e di Forza Italia, un successo ottenuto nonostante le resistenze della sinistra» spiega Antonio Tajani. «Forse se fosse stato approvato prima si sarebbe potuto fare di più anche nell'azione di contrasto agli ultimi episodi di terrorismo». Per Fulvio Martusciello «si tratta di un atto importante e necessario. Siamo consapevoli che si rinuncia a qualche libertà, ma lo si fa per la nostra sicurezza. Di sicuro si tratta di un grande successo del Ppe». Punta il dito in maniera esplicita contro «le sinistre europee che per anni ci hanno impedito, con il loro voto contrario, di approvare la direttiva sul PNR» Elisabetta Gardini. «Hanno sacrificato la possibilità di avere maggiore sicurezza in nome di una strumentale, ideologica e irresponsabile visione della tutela della privacy che oggi, con l'utilizzo di strumenti tecnologici quali le telecamere, la localizzazione dei cellulari e i social appare anacronistica. Ci sono voluti 3 attentati in poco più di un anno - e uno di questi secondo le autorità francesi poteva essere evitato se fosse stato in vigore il PNR - per far capire alle sinistre europee che non c'è spazio per posizioni ideologiche, quando è a rischio la vita dei nostri cittadini». «Adesso tocca al premier Renzi e al suo governo rendere operativa nel minor tempo possibile la direttiva e speriamo che il governo passi ai fatti» conclude l'europarlamentare. Restano, però, da compiere alcuni passaggi. Il prossimo Consiglio Ue dovrà approvare la direttiva. A quel punto, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, gli Stati Membri hanno al massimo due anni per trasferire la norma nei loro ordinamenti e adottare le misure tecniche e legislative per la trasposizione. Si tratta, infatti, di uno strumento flessibile usato principalmente per armonizzare le leggi nazionali e indicare ai Paesi Ue il risultato da raggiungere (e non ha l'applicabilità diretta che hanno invece i Regolamenti). E' chiaro che adesso esiste una cornice normativa per superare resistenze ancora ben presenti da parte dei vari governi. La Commissione preparerà un vademecum che stabilirà i protocolli comuni e i formati per la trasmissione dei dati PNR dai vettori aerei. Così come non si può escludere che i ministri si accordino per anticipare i tempi.

Ma per la concreta attuazione molto dipenderà dalla reale volontà e capacità di collaborazione che gli Stati Membri sarano capaci di mettere in campo.

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