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Pedofilia, il cardinale Pell: "Ho il pieno sostegno del Papa"

Il cardinale George Pell, prefetto agli Affari economici del Vaticano, testimoniando in videocollegamento davanti alla Commissione Reale australiana sulla pedofilia ha dichiarato che negli anni '70 il clero lo ingannò sugli abusi, per coprirli

Pedofilia, il cardinale Pell: "Ho il pieno sostegno del Papa"

Il cardinale George Pell, prefetto agli Affari economici del Vaticano, da domenica sta deponendo in videoconferenza di fronte alla Royal Commission australiana che indaga su alcuni casi di pedofilia. Pell non è accusato direttamente di abusi e per due volte si è scusato per la risposta lenta da parte della Chiesa. Il religioso ha ammesso di aver creduto alle versioni degli accusati e non a quelle delle vittime. Pell ha detto che negli anni '70 il clero lo ingannò sugli abusi, per cercare di coprirli. Ha aggiunto poi che fu ingannato sul motivo per cui i parroci sospettati di abusi sessuali venivano trasferiti di parrocchia in parrocchia. Arrivando all'hotel Quirinale di Roma il cardinale, conversando con i giornalisti ha detto di avere il pieno sostegno di papa Francesco. Inoltre ha ammesso che la Chiesa ha commesso "enormi errori" e scelte "catastrofiche" cercando di coprire gli abusi negli anni '70.

Nell'udienza di ieri sera il commissario Peter McClellan ha chiesto conto più volte a Pell sulle sue affermazioni secondo cui non avrebbe saputo nulla dei fatti relativi al prete Gerald Ridsdale, che fu poi condannato per 138 accuse di violenze ai danni di 50 bambini in Australia. Nel periodo in cui Ridsdale veniva trasferito da una località all'altra, Pell era consigliere del vescovo regionale in merito alle nomine dei preti nelle parrocchie.

Pell inoltre ha negato che a un incontro nel 1982 sia stato discusso un ulteriore trasferimento di Ridsdale per motivi legati alla pedofilia. "Quindi siamo alla situazione in cui lei è stato ingannato dal vescovo e da monsignor Fiscalini e qualcuno, forse il vescovo, le ha mentito. Giusto?", ha chiesto McClellan a Pell. Questi ha risposto: "E' esatto". Nella sua testimonianza Pell ha causato non pochi sussulti nelle persone che stavano ascoltando, quando ha affermato: "E' una storia triste e non era di grande interesse per me". Lo scorso anno Pell aveva negato le accuse secondo cui avrebbe tentato di pagare una vittima perché restasse in silenzio, ignorato un'altra denuncia e si sarebbe reso complice nel trasferimento di un prete pedofilo.

Sulla pedofilia, ha aggiunto ieri Pell, "la Chiesa ha commesso errori enormi, ma sta cercando di rimediare. Gli abusi sui bambini sono un problema da secoli". E ancora: "In molti luoghi, e certamente in Australia la Chiesa ha sparso fango: non sono qui a difendere l'indifendibile".

Lo scandalo degli abusi sessuali da parte di sacerdoti è scoppiato nel 2002, quando è stato scoperto che i vescovi americani dell'area di Boston trasferivano gli autori di violenze di parrocchia in parrocchia, invece di sospenderli dall'ufficio sacerdotale.

Da allora, scandali analoghi sono stati scoperti in tutto il mondo e decine di milioni di dollari sono state pagate in riscarcimenti.

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