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Il più longevo tg d'Israele chiude tra proteste contro il governo

Chiude authority per le trasmissioni. Accuse al premier: "Influenza la stampa"

Il più longevo tg d'Israele chiude tra proteste contro il governo

La notizia l'hanno data loro stessi in onda, durante "Mabat LaHadashot ("Un occhio alle notizie"). Un'ultim'ora con la quale la conduttrice, Geula Even, ha spiegato ai suoi spettatori che la trasmissione d'informazione avrebbe chiuso, per via di una riorganizzazione delle trasmissioni pubbliche decisa dalle autorità in Israele e che sta scatenando molte proteste nel Paese.

"Voglio ringraziare le persone che hanno lavorato qui - ha detto in lacrime la Even -, questa è stata la mia casa per molti anni. Vi ho trascorso momenti difficili, ma per lo più grandi. Ora in molti perderanno il loro lavoro, spero che ne trovino di nuovi. E spero che le trasmissioni continuino, ancora più forti, anche se in un formato differente".

Ai dipendenti di Un occhio alle notizie non è stato dato un grande preavviso. Il governo di Benjamin Netanyahu ha comunicato la chiusura del programma, che andava in onda dal 1968, soltanto un'ora prima, mentre in Israele in centinaia protestano contro la chiusura della Autorità per le trasmissioni (Iba), accusando le autorità di voler influenzare la stampa con pressioni politiche.

"È successo più in fretta di quanto pensassimo - ha commentato il conduttore Michal Rabinovich -. Pensavano di separarci (dagli spettatori) in un modo un po' diverso".

Da mesi Netanyahu spinge per la chiusura dell'Iba, che ritiene necessaria per far procedere un paio di riforme del settore pubblico, mentre la stampa lo accusa di voler mettere a tacere le notizie che considera sgradite.

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