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Il pilota eroe dell'aereo precipitato. Pure il padre morì pilotando

Un pilota definito un eroe da molti media in quanto, prima del tragico schianto, avrebbe fatto di tutto per evitare la tragedia

Il pilota eroe dell'aereo precipitato. Pure il padre morì pilotando

Miguel Quiroga, conosciuto anche come “Micky”, era il pilota dell'aereo precipitato in Colombia. Un pilota definito un eroe da molti media in quanto, prima del tragico schianto, avrebbe fatto di tutto per evitare la tragedia. Quiroga, secondo quanto scrive Fanpage.it, avrebbe effettuato una manovra d'emergenza che permette all'aereo di scaricare nell'atmosfera tutto il combustibile prima di tentare un atterraggio, evitando così all'aereo di esplodere allo schianto.

Il pilota forse, con la sua manovra, è riuscito a salvare alcune vite. Non la sua però. Un destino uguale a quello del padre, morto nel 1963 in un incidente aereo.

Intanto, secondo fonti aeroportuali al quotidiano El Colombiano, intorno alle 21,45 il velivolo ha segnalato alla torre di controllo di disporre di poco carburante, ed è stata chiesta la priorità all'atterraggio. Poco prima però un altro volo, l'FC8170 di 'Viva Colombià che copriva la rotta Bogotà-San Andres, era stato dirottato a Rionegro per un'emergenza riguardante la strumentazione di bordo. Quando l'aereo della 'LaMià ha chiesto priorità si trovava a una quota di 21.000 piedi, troppo per poter cominciare ad avvicinarsi, e comunque più in alto rispetto a quello di 'Viva Colombià. Ecco perchè il controllo, sostengono le fonti, ha scelto di dare priorità nell'atterraggio al volo nazionale; e ha ordinato al 2933 di fare manovre circolatorie e intanto cominciare a scendere. A quel punto, tuttavia, mentre stava abbassandosi il pilota dell'Avro J85 ha comunicato un'emergenza "per un problema elettrico".

Secondo il quotidiano 'El Tiempò, il capitano Miguel Alejandro Quiroga Murakami ha cominciato addirittura a gridare che lo lasciassero atterrare per problemi di combustibile, e ha puntato verso la pista. Alle 21,53, mentre l'aereo tentava di avvicinarsi a terra e si trovava allineato alla pista, la torre di controllo dell'aeroporto ha perso i contatti con la cabina di pilotaggio: qualche secondo dopo è avvenuto lo schianto sul Cerro Gordo. Diversi i fattori che possono portare un aereo a rimanere privo dei carburante necessario ai motori: una perdita, problemi di ghiaccio, una rottura della pompa o anche un errore dell'equipaggio. L'inchiesta partirà dall'analisi delle scatole nere, recuperate poche ore dopo sul luogo del disastro e che contengono tanto le registrazioni di tutte le comunicazioni dell'equipaggio quanto le registrazioni elettroniche delle principali strumentazioni di volo. Le scatole nere dell'aereo, che volava dal 1999, sono state ritrovate in "perfetto stato". L'altra ipotesi circolante è che l'aereo non fosse idoneo a volare su lunghe distanze. Il presidente dell'Associazione Colombiana Aviatori Civili, Jaimie Hernandez, ha tuttavia assicurato che "poteva volare per oltre 4.000 chilometri, mentre la rotta era meno di 3.000". Quindi, sempre secondo Hernandez, "era in grado di percorrerla" per intero.

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