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Quei piloti americani che volano sugli Amx italiani in Iraq

Gli Amx svolgono missioni di ricognizione tattica contro lo Stato islamico in Iraq. Il programma Military Personnel Exchange promuove l'interoperabilità tra gli Usa e gli alleati

Quei piloti americani che volano sugli Amx italiani in Iraq

I piloti dell’Air Force continuano a volare sui velivoli italiani nelle missioni di ricognizione tattica contro lo Stato islamico in Iraq. Il programma Military Personnel Exchange promuovere il partenariato, lo sviluppo e l'interoperabilità tra gli Stati Uniti e gli alleati provenienti da Europa, Africa e Medio Oriente. Il programma mira a comprendere le prospettive dei partner internazionali.

Attualmente, il tenente colonnello Joe Goldsworthy, vola sugli Amx dell’aviazione italiana. La Task Force Air in Kuwait opera dall’ottobre del 2014 con il compito di effettuare operazioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione aerea, supporto alla guerra elettronica e di rifornimento in volo. Si avvale di Predator, Amx, e Boeing KC767 dislocati presso le basi Aeree di Ali Al Salem, Ahmed Al Jaber e Ali Al Mubarak. Mosul si trova a 600 miglia di distanza da Ahmed Al Jaber.

Pilota di A-10, Goldsworthy ha raggiunto l’Italia per iniziare il suo processo di transizione verso l’Amx nel 2014.

Il 51° Stormo, situato ad Istrana, in provincia di Treviso, è l'unico reparto di volo in Italia ad essere equipaggiato con i velivoli Amx ed opera con due Gruppi Volo: il 132° con capacità di ricognizione fotografica e il 101° con il compito primario di conversione operativa sulla linea Amx.

L’aereo d’attacco al suolo leggero, entrato in servizio nel 1989, fu concepito per svolgere le missioni che non avrebbero richiesto il grado di efficienza tecnologica del ben più costoso Tornado. Raggiunge una velocità massima di 940 km/h con un’autonomia di 3600 km con serbatoi ausiliari. E’ armato con 1 cannone da 20 mm e può trasportare fino a 3.800 kg di carichi esterni.

Il programma di scambio rappresenta una reciproca opportunità di accrescere le specifiche professionalità su asset diversi. Fornisce inoltre una prospettiva diversa su come pianificare, eseguire e valutare a livello di squadra, durante la formazione in tempo di pace ed in operazioni all'estero.

Gli Amx in Iraq

Gli Amx italiani sono equipaggiati con il pod Reccelite della israeliana Rafael. E’ un sistema di ricognizione video-fotografica con sensori digitali elettro–ottici ed all’infrarosso installato sotto la fusoliera e consente all’Amx di svolgere ricognizioni su obiettivi terrestri da media ed alta quota, di giorno e di notte grazie ai visori notturni Ngv. Le capacità Rover Feed, consentono di inviare le immagini quasi in tempo reale alle truppe a terra, consentendo così agli uomini sul terreno di spostarsi con maggiore sicurezza.

Fino allo scorso gennaio, la ricognizione tattica era effettuata dai Tornado poi rilevati dai Ghibli: un’opzione sicuramente più conveniente rispetto al ben più grande bimotore. Il programma Military Personnel Exchange sugli Amx italiani si concluderà a settembre.

Tornado ed Amx non svolgono missioni di bombardamento e sono equipaggiati esclusivamente per l’autodifesa.

Nelle foto diramate da CentCom, sono chiaramente visibili due Aim-9L Sidewinder.

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