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Poliziotti rubano il bottino ai ladri (ma le rapine a volte sono una comica)

In Messico alcuni agenti dopo aver arrestato i rapinatori (di cellulari) li hanno «ripuliti» della refurtiva. La farsa però si nasconde spesso dietro il dramma. Come quando Dillinger rapinò una banca facedo credere alla gente e alla polizia che fosse un film

Warren Beatty e Faye Dunaway nei panni di Bonnie e Clyde
Warren Beatty e Faye Dunaway nei panni di Bonnie e Clyde

Questa non si era ancora vista. In Messico alcuni poliziotti, intervenuti per arrestare dei ladri impegnati a rubare dei telefonini al centro commerciale Plaze Meave non hanno resistito alla tentazione e i cellulari li hanno rubati loro. Gli stessi che avevano cercato di rubare i loro arrestati. Tra lo sconcerto dei proprietari del negozio. Sembra una scena tratta da un cinepanettone ma le rapine non portano sempre sfortuna. E spesso si trasformano in farse.

A Emmett, unico sopravvissuto dei quattro fratelli Dalton, tutti fuorilegge, la vita ha dato un’altra opportunità. La banda di rapinatori subì l’agguato della popolazione di Coffeyville, il 5 ottobre 1892, quando la banda, per superare quella concorrente di Jesse James decise di rapinare due banche in un giorno. Condannato all’ergastolo scontò invece solo 14 anni, lavorò come consulente per film western e morì a Los Angeles nel 1937. Il cinema e la malavita si sposarono anche il 6 marzo 1934 quando invece la banda di John Dillinger rapinò la Security National Bank di Sioux Falls, nel Dakota del Sud, davanti alla gente che passava e alla polizia locale, convinta si trattasse delle riprese cinematografiche di un film.

Quando gli spettatori si accorsero che non si trattava di finzione, ma di drammatica realtà i banditi erano già lontani con un bottino di 49mila dollari e la strada alle loro spalle ricoperta di chiodi. Tutto fa spettacolo in America. Come racconta il libro La rapina in banca di Klaus Schonberger, la Ford Sedan rubata da Bonnie Parker e Clyde Barrow e da loro usata in decine di rapine, fu restituita al proprietario dopo l’agguato mortale che la polizia tese alla coppia di banditi. Tornò a casa insanguinata e con 160 fori di proiettile. Noleggiata per anni dal parco giochi di Cincinnati, oggi è esposta nel foyer di un hotel a Stateline, in Nevada.

Non si può dire sia andata male nella vita anche a Ronnie Biggs che conclusa la carriera di rapinatore in Inghilterra si trasferì in Brasile, da dove non fu mai estradato, diventando uomo immagine per la pubblicità di un caffè («per uno sempre in fuga come me») e di serrature blindate. O vendendo magliette con la scritta: sono stato in Brasile e ho conosciuto Ronnie Biggs. Diverso il destino di Stephen Reid, capo della Banda del cronometro, novanta secondi esatti di media per tutte le sue rapine. Quando uscì di galera si dedicò alla carriera letteraria e nel 1986 sposò la scrittrice Susan Musgrave. Tredici anni dopo, forse per finanziarsi l’acquisto di droga, tentò un ultimo colpo. La moglie gli scrisse: «Amo come hai fatto avverare le mie peggiori paure e i miei desideri più belli». E non scherzava..

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