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La Polonia inguaia la Nato: "Vogliamo missili, truppe e 200 caccia"

"Siamo europei e membri dell'Alleanza: dobbiamo avere il meglio"

La Polonia inguaia la Nato: "Vogliamo missili, truppe e 200 caccia"

“La Polonia chiederà ufficialmente alla NATO di schierare truppe fisse nel paese, ma da sole non saranno sufficienti: ci servono sistemi di difesa e piattaforme aeree da attacco, magari l'F-35”.

Queste le esternazioni del presidente della Polonia, Andrzej Duda, a margine del German Marshall Fund a Washington. Frasi che potrebbero spingere la Russia, qualora il Pentagono accettasse, a quella risposta asimmetrica che, di fatto, è in atto da tempo con Kaliningrad.

Duda si è detto particolarmente innervosito per l’atteggiamento aggressivo dei russi. Il Pentagono ha già schierato truppe in rotazione in Europa come parte dell’European Reassurance Initiative. Il Pentagono invierà in Polonia, così come avvenuto in altri paesi, carri armati e blindati.

Fino a pochi mesi fa, la Polonia si era detta pronta ad acquistare missili intercettori Patriot per la difesa del paese. Tale interesse si è poi raffreddato considerando che Varsavia poco o nulla avrebbe potuto fare contro un attacco stratificato del Cremlino.

Stiamo decidendo la strada da seguire – ha detto Duda – ma voglio una difesa missilistica efficace che possa farmi dormire sereno. La mia è una preoccupazione di natura strategica.

In realtà siamo davanti ad un problema di natura concettuale. Come è noto, la Polonia riceverà entro il 2018 batterie SM-3, intercettori cinetici della rete Aegis Ashore dello Scudo antimissile. Lo status di pronto al combattimento del sistema di fuoco del Ballistic Missile Defense System è già stato annunciato in Romania, nonostante le perplessità russe, secondo quanto previsto dalla Fase 2 dell’European Phased Adaptive Approach. Gli intercettori in Romania possono già rilevare dei bersagli, ma non sono ancora interfacciati con il più ampio sistema di difesa missilistica della NATO. Il problema è proprio nel “Phased Adaptive Approach”. Lo scudo spaziale, infatti, è principalmente orientato nell’intercettare i vettori balistici a lungo raggio che lasciano l’atmosfera terrestre per poi rientrare e colpire il bersaglio. Diverso, invece, l’approccio per missili che non abbandonano mai l’atmosfera terrestre e procedono lungo una traiettoria di quota non-balistica, estremamente bassa, in grado di eludere i sistemi radar di allarme precoce.

Dobbiamo scoraggiare la stratificata capacità missilistica di Mosca – ha aggiunta Duda – ecco perché ci servono diversi sistemi.

La richiesta alla NATO, non tanto velata, è quella di ottenere sia batterie SM-6 Patriot che sistemi di difesa a medio e corto raggio.

Ha concluso il presidente della Polonia:

“Se avessimo 200 F-16 rispetto agli attuali 48, avremmo una vera capacità aerea e potremmo utilizzare anche i missili da crociera.

Non vorrei usare la parola desiderio, ma l’F-35 potrebbero garantirci la sicurezza e noi, come parte dell’Europa e membri della NATO, abbiamo il diritto ed il dovere di ottenere il meglio di quanto possiamo permetterci”.

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