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Il potere dei sarubobo, i talismani antichi nel Giappone hitech

Colori diversi per ogni preghiera, le bamboline senza volto provenienti dai monti dell'Hida sono tra i talismani più amati e rispettati dai giapponesi

Il potere dei sarubobo, i talismani antichi nel Giappone hitech

Un “cucciolo di scimmia” è il portafortuna più ambito e apprezzato della cultura popolare giapponese. I sarubobo, bamboline senza volto provenienti dai monti Hida, rappresentano uno dei più potenti talismani, temuti e rispettati da tantissimi che li portano sempre con sè.

Agli occhi di un occidentale, i “cuccioli di scimmia” (da "saru", scimmia e "bobo" forma dialettale dell'Hida simile anche nel significato al nostro bebè) assomigliano tantissimo alle misteriose bamboline vudù. Senza faccia, dalle fattezze vagamente umane e dotati di un campanellino che suonando scaccia il male, difendono chi li possiede dagli influssi delle forze malefiche, dalle negatività e, contestualmente, attirano su di lui l’occhio benevolo degli dèi.

Non è tutto così automatico e, anzi, bisogna saper scegliere l’auspicio e la preghiera da rivolgere a chi può esaudire le nostre richieste. Così, anche i sarubobo rispettano uno degli aspetti fondamentali e più “variopinti” della cultura folkloristica locale. Le bamboline, infatti, non sono tutte dello stesso colore e, perciò, non hanno tutte gli stessi identici poteri. Ce n’è per tutti i gusti, per tutte le preghiere.

Il “classico” sarubobo è quello rosso. Consente, a chi lo riceve, di ottenere un matrimonio felice. Chi ha voglia di arricchirsi, magari vincendo alla lotteria, invece, deve procurarsene uno giallo. Del colore dell’oro – anche le sfumature sono importanti! – lo avrà chi spera non solo di arricchirsi ma pure di coltivare e rendere invicibile i suoi talenti.

Il sarubobo azzurro serve a chi studia e a chi vuole garantirsi una carriera importante. Quello rosa favorisce gli incontri, è utilizzato da chi ha deciso di voler incontrare, finalmente, la sua anima gemella. Chi desidera una vita serena, senza malattie, dovrà procurarsene uno verde. Viola lo sceglierà, invece, chi oltre a una vita lunga e serena ambisce a diventare una persona di successo. Infine c’è il sarubobo nero, che è una sorta di guardaspalle esoterisco, il più potente contro le negatività e il malocchio.

La “capitale” dei sarubobo è la tradizionale e stupenda Takayama. La consuetudine di regalar bamboline nasce secoli fa, quando in famiglia erano (e in molti casi, sono tuttora) i nonni a regalarne ai nipotini come buon auspicio. Da qui, i talismani si sono irradiati in tutto il Giappone. Pare un’insanabile contraddizione e pare davvero strano pensare al Sol Levante come a una terra di strane superstizioni. Trovarne ovunque, persino nell’ultramoderna Tokyo, non è difficile.

Come il "nostro" corno portafortuna - che affonda le sue radici in un antichissimo e affascinante passato - la cultura apotropaica giapponese rappresenta l’anima intima e invincibile di una nazione che è e rimane fortemente ancorata alle antiche tradizioni, pur essendo capace di rinnovarsi nelle forme.

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