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Premier kosovaro si raddoppia lo stipendio. Per protesta centinaia di cravatte davanti al palazzo del governo

Sull’inferriata davanti al palazzo del governo del Kosovo sono state appese 300 vravatte, per protestare contro la decisione del premier Ramush Haradinaj di raddoppiarsi lo stipendio

Premier kosovaro si raddoppia lo stipendio. Per protesta centinaia di cravatte davanti al palazzo del governo

Il salario medio in Kosovo è di 364 euro e con un 30% circa della popolazione disoccupato, la situazione non è per nulla facile. Ecco perché è esplosa la protesta quando il premier, Ramush Haradinaj, si è raddoppiato lo stipendio portandolo da 1500 a 3mila euro al mese. Il capo del governo si è giustificato così: "Devo essere al livello delle mie responsabilità, sono obbligato a indossare la cravatta, non posso uscire con una maglietta purché sia" . Per tutta risposta gli hanno appeso trecento cravatte all'inferriata davanti al palazzo del governo, a Pristina.

Contro il considerevole aumento di stipendio del premier si sono mobilitati i militanti dell’ong "Dietro il muro", che hanno organizzato una colletta di cravatte da consegnare al primo ministro. "Ramush Haradinaj è il premier di gente povera che guadagna 200 euro al mese (decisamente meno del già basso stipendio medio, ndr). Non deve mai scordarsi di essere il rappresentante di persone che non hanno il problema della cravatta ma quello di essere poveri", ha protestato Kushtrim Mehmeti, uno dei responsabili dell’ong.

Quarantanove anni, sposato con una giornalista, Haradinaj dopo le scuole superiori entrò nelle forze armate jugoslave e divenne un militare di professione. Il crescere delle tensioni tra kosovari di etnia albanese e i serbi lo indusse a lasciare la sua terra, rufugiandosi in Svizzera, dove visse per nove anni, entrando a far parte di un movimento separatista. Tornò in Kosovo poco prima dello scoppio della guerra con la Serbia (tra il 1996 e il 1999), che lo vide tra i comandanti dell'Uck, i guerriglieri kosovari.

Dopo il conflitto fu eletto primo ministro del Kosovo sotto l'amministrazione delle Nazioni Unite, ma si dimise dopo appena tre mesi perché accusato dal Tribunale penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Processato all'Aja fu assolto con formula piena.

Proseguì l'impegno per il suo Paese dedicandosi attivamente alla politica e guidando Alleanza per il Futuro del Kosovo (centrodestra), con cui è tornato al potere all'inizio di settembre di quest'anno.

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