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Protesta contro la riforma delle pensioni. Trecento arresti in Russia

Proteste in tutto il Paese. Oltre duemila persone a Mosca, dove oggi si vota per eleggere il sindaco

Protesta contro la riforma delle pensioni. Trecento arresti in Russia

La giornata di oggi rappresenta una prova per Vladimir Putin. Dopo l'ultimo successo elettorale, oggi un nuovo voto, in 22 differenti regioni del Paese, tra cui anche Mosca, per eleggere sindaci e consigli comunali, oltre che alcuni posti rimanti vacanti per la Duma. Ma non solo. Oggi è anche un giorno di protesta. In Russia infatti è passata una riforma che alza l'età pensionabile da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65 anni per gli uomini.

Secondo l'organizzazione OVD-Info, nelle proteste di oggi organizzate in tutto il Paese sono state arrestate 300 persone e i fermi sono avvenuti soprattutto a Ekaterinburg negli Urali e Omsk in Siberia. Solamente nella capitale, sono scese in piazza Pushkin almeno duemila persone che hanno urlato slogan contro il presidente russo Vladimir Putin. A San Pietroburgo, invece, circa un migliaio di persone sono scese in strada urlando "vergogna".

Le proteste sono state organizzate dai sostenitori di Aleksej Navalny, che attualmente sta scontando una condanna a trenta giorni di carcere. Lo staff del dissidente, sui social, ha usato parole molto pensati contro il leader russo: "Per 18 anni Putin e il suo governo si sono serviti del badget dilapidandolo per progetti senza senso.

Ora non ci sono più soldi e sono arrivati a toccare le pensioni per sbarcare il lunario".

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