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Pubblicano selfie su Twitter: miliziani dell'Isis localizzati e bombardati

Avevano pubblicato la loro foto e dopo 24 ore gli aerei americani hanno fatto saltare in aria il luogo dove si erano rifugiati

Pubblicano selfie su Twitter: miliziani dell'Isis localizzati e bombardati

Galeotta fu quella foto pubblicata su twitter. È costata la vita ad alcuni miliziani dell'Isis che sono stati localizzati e poi colpiti proprio grazie al loro selfie fatto senza tenere conto delle informazioni che così stavano regalando al nemico.

Il generale americano Herbert 'Hawk' Carlisle, capo della Air Combat Command, ha raccontato al Mirror che un "deficiente dell'Isis ha condiviso una foto sui social network", immagine che ha permesso agli analisti dell'intelligence americana di individuare dove si trovassero. Appena 22 ore dopo, l'Air Force ha fatto saltare l'edificio con tre missili.

L'Isis fa grande uso dei social per lanciare i suoi messaggi propagandistici, e i suoi capi militari sanno che questo può diventare anche un punto di vulnerabilità. L'attacco subito, infatti, rivela la crescente importanza che può avere per il nemico l'immissione di informazioni digitali nella rete, per questo l'Isis utilizza tecniche sofisticate per coprire le sue tracce informatiche. Ma è bastato poco per permettere agli americani di intervenire e far saltare il luogo da cui era stata condivisa la foto.

È bastato un semplice selfie.

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