Mondo

Putin difende Trump sullo scandalo "Kievgate"

“Non c’è nulla di compromettente nella conversazione tra Trump e Zelenski… qualsiasi capo di stato avrebbe fatto lo stesso”, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin a sostegno del suo omologo americano durante una riunione del Forum economico eurasiatico sull’energia a Erevan

Putin difende Trump sullo scandalo "Kievgate"

Tanto rumore per nulla. Ecco come il presidente russo Vladimir Putin ha commentato stamane il clamoroso scandalo che vede coinvolto in prima persona il suo omologo americano, ovvero il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nella vicenda di quello che è già passato alla cronaca internazionale come l'inchiesta del “Kievgate”.

"Non vedo nulla di compromettente nella conversazione tra Trump e (il presidente ucraino Volodymyr) Zelenski", ha affermato l’uomo forte del Cremlino, riferendosi alla presunta telefonata intercorsa tra i due leader protagonisti dell’intera faccenda.

Il presidente russo Vladimir Putin si è scagliato in difesa del suo amico The Donald, accusato appunto di aver fatto pressioni sul capo di stato ucraino per eliminare un rivale politico, ovvero il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, favorito nella corsa per le elezioni presidenziali americane del 2020.

"Il presidente Trump si è rivolto a una controparte per chiedere di indagare su una possibile corruzione legata ai membri della precedente amministrazione", ha dichiarato l’ex capo del Kgb russo, durante una conferenza stampa a latere dell’incontro eurasiatico del Forum economico supremo, tenutosi ieri a Erevan, capitale dell’Armenia.

"Qualsiasi capo di stato avrebbe fatto lo stesso", ha detto Putin parlando della conversazione, la cui trascrizione è stata divulgata dalla Casa Bianca dopo che un informatore ha rivelato che l’inquilino della Casa Bianca aveva chiesto al suo omonimo ucraino di indagare su un possibile caso di corruzione a Kiev, che avrebbe potuto influenzare negativamente tutto l’entourage del suo avversario politico dem Joe Biden.

Joe Biden è infatti uno dei possibili candidati democratici in lizza per la corsa a diventare il 46esimo Presidente degli Stati Uniti d’America il prossimo autunno. Data per certa la candidatura di Trump con i repubblicani per rinnovare il secondo mandato a Washington, l’obiettivo di The Donald era appunto quello di screditare il più possibile il tanto temuto avversario democratico per gettare ombre sul suo operato politico dinanzi l’opinione pubblica americana.

Tutto ciò ha scatenato una reazione senza precedenti.

Il partito democratico americano ha dichiarato una guerra totale a Donald Trump, invocando il ricorso ad una procedura di impeachment (attualmente in fase di valutazione) contro il presidente a stelle e strisce.

Commenti