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Putin: "Gli hacker contro i democratici? Un bene, ma noi non c'entriamo"

Il presidente Vladimir Putin ha definito l’attacco hacker al Democratic National Commitee, con la violazione di email e documenti, come un servizio pubblico, ma ha respinto le accuse secondo cui dietro vi sarebbe la mano di Mosca

Da un video di Bloomberg
Da un video di Bloomberg

Vladimir Putin torna a ribadire che la Russia non c'entra nulla con gli hacker che si sono insinuati nei server dei democratici americai, per carpirne i segreti. In un'intervista tv a Bloomberg il presidente russo definisce l’attacco hacker al Democratic National Commitee come un "servizio pubblico", con chiaro riferimento a ciò che ha smascherato (le pressioni dei vertici del partito per favorire Hillary Clinton a danno di Bernie Sanders).

Putin però respinge in modo categorico le accuse secondo cui dietro gli hacker vi sarebbe la mano di Mosca. "Importa chi abbia violato queste informazioni? La cosa importante è che il contenuto sia stato dato al pubblico. Non vi è alcuna necessità di distogliere l’attenzione pubblica dall’essenza del problema, usando in sostituzione alcune questioni minori, relativi alla ricerca del colpevole. - ha aggiunto - Voglio ripeterlo ancora una volta: non ne so nulla e, a livello di Stato, la Russia non ha lo ha mai fatto".

Le autorità americane avevano accusato Mosca di aver assoldato gli hacker responabili degli attacchi ai server, sfociati nella pubblicazione online di 20mila email private appena prima della convention democratica di luglio. La stessa Hillary Clinton aveva sferrato un duro attacco ai russi per quanto avvenuto. Accuse respinte al mittente dal Cremlino.

"Siria, vicini ad un accordo con gli Usa"

Putin sottolinea che Russia e Stati Uniti sono vicini a raggiungere un accordo sulla lotta ai terroristi in Siria, che sarebbe un passo importante verso la fine di una guerra civile. "Stiamo a poco a poco andando nella giusta direzione. Non escludo che potremo essere in grado di accordarci su qualcosa in un prossimo futuro e presentare i nostri accordi alla comunità internazionale". Il leader del Cremlino ha poi lodato il segretario di Stato Usa John Kerry per la sua "pazienza e determinazione" nello spingere per arrivare a un accordo prima del termine del mandato del presidente Barack Obama.

Putin ha inoltre aggiunto che anche Russia Turchia, tra i principali sostenitori dei ribelli anti-Assad in Siria, stanno allineando i loro interessi nel conflitto.

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