Pyongyang: "Obama si comporta da scimmia". Nuovo blackout internet

Dopo la marcia indietro della Sony, che aveva già deciso di non mandare in sala il film The Interview, la pellicola con Seth Rogen e James Franco è stata proiettata in trecento sale indipendenti negli Stati Uniti. E il successo, come era prevedibile, è arrivato, con oltre un milione di dollari guadagnato in brevissimo tempo.

Dopo le minacce arrivate da un gruppo di hacker perché il film non uscisse, dietro le quali l'intelligence statunitense ha visto la mano della Corea del Nord, il film si è trasformato in un'icona della libertà di espressione, nonostante la dubbia qualità. E Pyongyang non ha risparmiato critiche.

Ci ha pensato per primo il presidente Obama a condannare la scelta di Sony di non fare uscire il film. Poi è arrivato il dietrofront. E oggi la Corea del Nord ha detto la sua, con il portavoce della Commissione nazionale della Difesa che ha descritto come "disonesto e reazionario" The Interview, che offende "la dignità della nostra leadership suprema" e "fomenta il terrorismo".

La ragione è presto detta. Nel film si racconta di un tentativo dei servizi segreti di uccidere Kim Jong-Un, servendosi di un giornalista diretto in Corea del Nord per un'intervista. Un affronto per Pyongyang che ha rincarato la dose attaccando Obama con parole di un razzismo per nulla velato: "Parla sempre in modo irresponsabile e si comporta come una scimmia in una foresta tropicale".

I coreani hanno anche accusato gli Stati Uniti per un blackout alla rete internet che ha colpito il Paese due giorni prima di Natale. Il portavoce della Commissione, citato dall'agenzia stampa ufficiale KCNA, ha poi negato qualsiasi legame tra l'hacking ai danni della Sony e Pyongyang.

E nella sera di sabato la Corea è rimasta di nuovo senza internet per almeno un paio d'ore. Lo scrive l'agenzia cinese Xinhua, che parla di un blackout durato dalle 19.30 alle 21.