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Da al Qaeda all'Isis: ecco la carriera del boia John

Il 27enne londinese, diventato tagliagole dell'Isis, faceva parte dei London Boys, vicini a Osama bin Laden. Sostieni il reportage

Da al Qaeda all'Isis: ecco la carriera del boia John

Da "morto che cammina" a boia dell'Isis, con un passato all'ombra di Osama bin Laden.

Da quando i servizi segreti britannici, dopo mesi di lavoro sulle tracce audio delle sue esecuzioni, hanno identificato Mohammed Emwazi - il 27enne londinese diventato Jihadi John - emergono ogni giorno retroscena.

Prima ha pensato di togliersi la la vita, poi ha abbracciato la furia del Califfato. Il Mail on Sunday cita una email che Emwazi avrebbe scritto il 14 dicembre 2010 a un giornalista della testata, Robert Verkaik. Nel suo sfogo, il futuro jihadista esternò tutta la sua esasperazione e la pulsione farla finita, sentendosi come un "dead man walking". La traduzione non serve nemmeno. Queste le sue disperate righe: “Talvolta mi sento un ‘dead man walking’ ma non temo che possano essere gli 007 dell’Mi5 ad uccidermi. Piuttosto temo che un giorno io possa prendere le pillole necessarie per dormire per sempre. Voglio solo che questa gente stia lontana da me”. Poi l'incontro con Daesh, passando però prima per al Qaeda.

Mohammed Emwazi faceva infatti parte di una cellula dormiente di Al Qaeda, i London boys, che pianificava di compiere attentati in Gran Bretagna su ordine di Osama bin Laden. La sua appartenenza alla falange qaedista dislocata oltre Manica emerge dagli atti di un processo del 2011. L'Observer denuncia poi che lo stesso Security Service non lo arrestò nonstante sapesse che fosse membro del gruppo affiliato agli autori degli attentati (falliti solo perchè esplosero i detonatori e non le cariche) del 21 luglio 2005 a Londra.

Attacco, sempre con 4 attentatori suicidi, contro il sistema dei trasporti londinese che doveva essere una copia di quelli, purtroppo riusciti di 14 giorni prima (era il 7 luglio) in cui quattro kamikaze si fecero saltare in aria sui convogli della metro e su un autobus, massacrando 52 persone e 700 feriti.

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