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Rabbia nera senza fine. Ora interviene l'esercito

Missouri, dopo una settimana di scontri arriva la Guardia Nazionale Nuova autopsia sul corpo di Brown: colpito da almeno sei proiettili

Rabbia nera senza fine. Ora interviene l'esercito

Il governatore dello Stato del Missouri ha chiesto alla Guardia Nazionale d'intervenire «per ristabilire la calma» a Ferguson, sobborgo della città di St. Louis dove da oltre una settimana continuano gli scontri tra residenti prevalentemente afro-americani e le forze dell'ordine, composte soprattutto da agenti bianchi. A innescare le tensioni degenerate in violenze a sfondo razziale, l'uccisione in circostanze ancora da chiarire di un giovane di colore disarmato, il 18enne Michael Brown, da parte di un poliziotto.

Nell'ennesima nottata di tumulti, tra domenica e lunedì, una manifestazione iniziata pacificamente si è trasformata in scontri tra poliziotti in assetto anti-sommossa e residenti che hanno lanciato bottiglie molotov dopo aver saccheggiato alcuni negozi. Un'ora dopo, è scattato il coprifuoco imposto dalla mezzanotte all'alba già da sabato. È dopo quegli scontri che il governatore Jay Nixon ha deciso di chiedere il coinvolgimento della Guardia Nazionale, forza militare di riservisti con unità in ogni Stato americano pronte a intervenire accanto alle forze dell'ordine locali in caso di calamità naturali o sommosse.

Secondo il sito BuzzFeed , i vertici dello Stato del Missouri non avrebbero avvertito della decisione la Casa Bianca. L'Amministrazione Obama e il Dipartimento della Giustizia nei giorni scorsi sono stati critici sulla risposta «militarizzata» delle forze dell'ordine a Ferguson. Il presidente Barack Obama, tornato proprio ieri per una pausa dalle vacanze a Martha's Vineyard, ha incontrato il procuratore generale Eric Holder per essere aggiornato sulla situazione in Missouri. E proprio Holder nei giorni scorsi aveva detto di «essere profondamente preoccupato che il dispiegamento di equipaggiamenti e veicoli militari possa inviare un messaggio contrastante». Sei agenzie del Dipartimento di Giustizia hanno mandato i propri funzionari a St. Louis per cooperare all'inchiesta locale sulla morte di Michael Brown, e il procuratore generale ha ordinato un'autopsia. Si tratta della terza, dopo quella condotta dalla contea di St. Louis, i cui risultati non sono stati resi noti, e quella richiesta dalla famiglia della vittima e i cui dettagli sono stati pubblicati sul New York Times . Il ragazzo, secondo le conclusioni del dottor Michael M. Baden, importante medico forense che ha testimoniato al processo O.J. Simpson e che ha indagato sulla morte di Kennedy, sarebbe stato colpito da almeno 6 proiettili, due dei quali hanno raggiunto la testa e quattro il braccio destro. I colpi non sarebbero stati sparati da vicino, visto che sul cadavere non ci sono tracce di polvere da sparo. Secondo il medico, però, l'inchiesta per essere completa dovrebbe analizzare gli abiti che indossava il giovane, l'interno dell'auto dove si trovava l'agente Darren Wilson, 28 anni, che ha sparato. Secondo le autorità di sicurezza locali, il poliziotto - che ha ordinato a Brown e a un amico di togliersi dal centro della strada dove «bloccavano il traffico» - sarebbe stato assalito dal giovane mentre si trovava nell'abitacolo dell'auto e avrebbe reagito sparando. In serata la Cnn ha diffuso la notizia secondo cui il ragazzo avrebbe tentato di togliere la pistola all'agente. Per due testimoni, avrebbe invece afferrato Brown dall'interno della macchina e dopo essere sceso avrebbe sparato nonostante questi avesse le mani alzate. Da giorni, i manifestanti si riuniscono a Ferguson ogni sera: esigono dettagli sull'inchiesta.

La madre di Brown, intervistata dall'emittente Abc , ha chiesto «l'arresto» del poliziotto implicato: «Arrestare l'uomo che ha ucciso mio figlio perché sia di esempio ed episodi del genere non accadano mai più».

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