Strage a Nizza

Un ragazzo italiano nell'inferno di Nizza: "Mi sono nascosto nella cucina del locale in cui lavoro"

Edoardo Gabaglio, 26 anni, si trovava nel locale in cui lavora, a 200 metri dal luogo della sparatoria tra il killer che guidava il camion e la polizia. Il suo drammatico racconto

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Diversi italiani hanno visto coi loro occhi la strage di Nizza. Uno di loro, Edoardo Gabaglio (26 anni, della provincia di Pisa) lavora in un locale che si trova a circa 200 metri dal punto della sparatoria tra il killer franco tunisino che guidava il camion e la polizia. "Il locale in cui lavoro - racconta al Tirreno - si trova a 200 metri rispetto al punto in cui è avvenuta la sparatoria. Quando abbiamo sentito le prime urla da fuori, io e i miei colleghi siamo usciti per vedere cosa stesse accadendo".

Appena usciti dal locale si sono resi conto che stava accadendo qualcosa di terribile, ma non hanno fatto in tempo a realizzare di cosa si trattasse. "Ci siamo trovati di fronte un'onda di persone in fuga, a corsa. Poi c'è stata una raffica di colpi e siamo corsi all'interno, in cucina".

Il giovane italiano racconta cosa ha fatto in quel momento: "Sono stato dieci minuti nascosto, rannicchiato, mentre fuori continuavano gli spari. Nel giro di qualche secondo in cucina eravamo in 150, tutti praticamente stesi a terra. Le persone entravano e piangevano disperate. Ho avuto paura di morire, temevo che qualcuno irrompesse nel locale e ci facesse fuori".

La fidanzata di Edoardo, Ilaria Pace, si trovava a poca distanza dal locale: "Sul lungomare c'era la mia ragazza, che in un primo momento si è messa in salvo nascondendosi in un bar e poi mi ha raggiunto. Abbiamo aspettato qualche minuto e siamo scappati, avevamo solo tanta voglia di tornare a casa. Stiamo bene, ma abbiamo avuto tanta, tantissima paura.

Per alcuni, infiniti minuti ho pensato davvero che non ce l'avremmo fatta".

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