Parigi brucia

Parigi, raid nel covo dei jihadisti: "Erano pronti a colpire ancora"

A Saint Denis, quartiere di Parigi, vicino allo Stade de France, le teste di cuoio hanno compiuto un raid contro una postazione di terroristi. Tra le vittime, una donna kamikaze

Parigi, raid nel covo dei jihadisti: "Erano pronti a colpire ancora"

Un raid della polizia francese è scattato stamattina alle 4.30, nel quartiere di Saint Denis, un sobborgo di Parigi a circa 800 metri dallo Stade de France, per fermare Abdelhamid Abaaoud, un belga di origine marocchine, che è considerato la mente degli attentati di venerdì al cuore della Francia. Il covo dei terroristi è stato localizzato grazie a un cellulare trovato in un cestino davanti al Bataclan, gli appartamenti interessati, in rue de Corbillon, sarebbero due con all'interno 8 membri del Califfato. La cellula era già pronta a un nuovo attentato, stavolta l'obiettivo sarebbe stato la Défense, il quartiere degli affari alla porte di Parigi.

L'intera zona di Saint Denis è completamente bloccata e presidiata dalla teste di cuoio, un elicottero controlla il perimetro. Per motivi di sicurezza sono state chiuse due linee della metropolitana parigina e gli autobus fermati nei depositi. Il sindaco della capitale ha confermato che non si tratta di un attentato ma di un'operazione organizzata per sgominare un covo di terroristi. Infatti, nella notte sono state evacuate 15 persone che abitavano nei paraggi delle case interessante dal blitz e ospitate nel municipio della cittadina.

Due terroristi sono morti nel raid, uno di questi era una donna kamikaze che si è fatta esplodere. Sette arresti, tre terroristi e quattro sospetti, e cinque feriti lievi tra le fila della polizia francesce. Gli uomini barricati nell'appartamento-covo sono stati presi. Sulla presenza di Abdelhamid Abaaoud si hanno ancora dubbi, il leader non è tra le vittime, ma non è confermato l'arresto. Inoltre, sono stati fermati all'esterno dell'abitazione anche un uomo e una donna. Secondo quanto ha riferito la polizia, un terzo corpo è stato trovato fra le macerie dell’appartamento di Saint-Denis.

Uno dei sospetti è il propietario dell'appartamento dove erano nascosti i terroristi. L'uomo, un 30enne di cui non si conoscono ancora le generalità, ha dichiarato: "Io non li conosco. Non sapevo fossero terroristi. Un mio amico mi aveva chiesto di ospitare per tre giorni, due suoi amici che venivano dal Belgio. Alla mia osservazione che nell'appartamento non vi era nulla, nemmeno i materassi, il mio amico mi ha detto dio non preoccuparmi, perchè i suoi amici volevano solo dell'acqua e poter pregare". I vicini, invece, parlano di una casa che veniva affittata o data in alloggio gratuito, a volte anche a detenuti. Inoltre, hanno aggiunto, gli altri coiquilini, la casa era costantemente occupata da persone diverse, alcuni parlanao di un vero e proprio "squat".

Poco dopo il termine dell'assalto ai terroristi ha parlato il ministro degli interni, Bernard Cazeneuve: "Rendo omaggio al coraggio dei 110 agenti del Raid e del Bri intervenuti oggi. Hanno dovuto far fronte a una violenza di fuoco mai vista in precedenza. L'inchiesta partita dopo gli attacchi di Parigi ha condotto a questo appartamento di Saint Denis, grazie alle informazioni raccolte dai telefoni trovati e dalla sorveglianza abbiamo pensato che Abbaoud fosse dentro la casa".

Di quello che è considerato la mente degli attentati di Parigi, non c'è traccia, ma pare che la donna che si è fatta esplodere all'interno dell'appartamento fosse la sorella di Abdelhamid Abaaoud. È intervenuto anche il prefetto di Parigi, Francois Molins dichiarando "Tre terroristi sono stati arrestati, una ragazza si è fatta esplodere e un uomo è stato trovato morto, colpito da proiettili e bombe. Altre due persone che si nascondevano fra le macerie sono state arrestate" , inoltre, ha aggiunto che "non possiamo rivelare ancora l'identità delle persone presenti nell'appartamento, solo dopo gli esami saremo in grado di farlo.

Non è ancora chiaro se Abdelhamid Abaaoud fosse nel covo e se sia tra le vittime o gli arrestati".

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