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Rapporto choc dalla Spagna: sfiorata collisione in volo

Due Boeing Ryanair hanno rischiato la tragedia nel 2018. La colpa è da imputare ai controllori di terra spagnoli e a un problema tecnico del sistema informatico

Rapporto choc dalla Spagna: sfiorata collisione in volo

Un rapporto choc spagnolo ha reso noto che nel 2018 due aerei della Ryanair hanno sfiorato la tragedia. A evitare la catastrofe sarebbe stato un operatore francese. Da quanto si legge in un rapporto tecnico della commissione spagnola di indagine per gli incidenti nell’aviazione civile pubblicato di recente, il fatto sarebbe avvenuto nel primo pomeriggio del 2 ottobre 2018. Coinvolti nella tragedia sfiorata, due Boeing 737 della compagnia aerea low cost Ryanair. Uno dei due apparecchi era decollato da Santiago di Compostela ed era diretto a Palma di Maiorca e aveva a bordo 184 individui. Il secondo invece era partito da Siviglia ed era diretto a Tolosa, con a bordo 160 persone .

Come reso noto dal Corriere, gli aerei, secondo quanto riportato nell’informativa tecnica, sarebbero arrivati a una distanza minima allarmante per gli standard di 4.200 metri in orizzontale e un centinaio di metri in verticali. Sempre nel 2018 nei cieli iberici era stata sfiorata un’altra tragedia. Dopo circa un mese, il 10 novembre, due aerei, un Embraer di Air Europa partito da Venezia e un Airbus A320 di Wizz Air decollato da Craiova, avevano infatti rischiato di scontrarsi mentre si stavano avvicinando all’aeroporto di Madrid. In entrambi i casi la colpa sarebbe da imputare a controllori.

La tragedia sfiorata

Nel rapporto inerente al 2 ottobre si parla di un controllore appena rientrato dalle ferie, di un altro neoassunto, e di un problema ricorrente di funzionamento del sistema anti-collisione a terra. Oltre a una doppia indicazione identica. La tragedia è stata evitata in ultimo grazie a un terzo controllore, questa volta francese. Nel rapporto di una ventina di pagine, si legge che alle 14:45 e 58 secondi del 2 ottobre 2018 il Boeing 737 EI-FRY (diretto a Palma) e l’EI-DWW (verso Tolosa) sono in contatto con un controllore, appena rientrato dalle ferie, che si occupa di sorvegliare i cieli di Pamplona dal centro di controllo d’area di Madrid. Entrambi i velivoli avanzano alla stessa quota di 10.363 metri a velocità sostenute: 677 chilometri orari il primo e 639 il secondo. Dopo sei minuti il volo diretto a Tolosa viene trasferito al controllore dell’area di Saragozza. Come si legge nel rapporto, questo avviene “nonostante sia ancora nel settore di Pamplona”. I due aerei a questo punto hanno referenti diversi, ma viaggiano alla stessa quota e verso lo stesso snodo.

Come si legge nero su bianco, alle 14:54:36 sugli schermi dei controllori da terra si sarebbe dovuto attivare il sistema “STAC PAC”, ovvero l’allarme che si illumina due minuti prima che i velivoli raggiungano una distanza minima tra loro sotto la soglia tollerabile. Il sistema però non funziona, così come non ha funzionato in altre due occasioni, il 2 e il 3 ottobre, sembra per un problema al software che è stato poi risolto. I due aerei sono sempre più vicini. Alle 14:54:59 il Boeing diretto a Tolosa contatta per la prima volta il controllore dell’area di Saragozza, quello appena rientrato dalle ferie. Dopo circa 40 secondi i due apparecchi hanno una distanza orizzontale di 16 mila metri, ma una separazione verticale pari a zero.

Un controllore francese si accorge

Fortunatamente è un controllore francese ad accorgersi di ciò che sta per accadere. Precisamente si tratta di un controllore dell’area di Bordeaux, che immediatamente contatta e avvisa il collega che sovrintende Pamplona. Come si legge nell’informativa tecnica: “A giudicare dalla reazione il controllore di Pamplona non aveva notato il potenziale pericolo”. Nessuno, neanche quello di Saragozza si era reso conto del pericolo imminente. Alla fine, il primo controllore fa scendere il suo aereo, quello diretto a Palma, a 33mila piedi, circa 10mila piedi. L’indicazione non viene però inserita nel sistema e nessun altro controllore la può vedere.

Dopo quattro secondi il controllore di Saragozza chiama l’altro dicendogli da scendere subito a quota 32mila. Questa volta il cambio di altitudine viene messo nel sistema. I due velivoli si stanno pericolosamente avvicinando orizzontalmente e stanno anche scendendo a una quota simile. Il controllore di Saragozza avverte il collega di Pamplona che il suo volo sta scendendo. Anche l’altro però. Subentra il pilota del Boeing diretto a Palma di Maiorca che chiede conferma di dover scendere a quota 33mila.

I controllori a quel punto si accorgono dell’errore ma, invece di rimediare continuano a complicare la situazione. Danno entrambi la stessa indicazione ai due aerei: ovvero di mantenere quota di 34mila piedi. Poco dopo, nella cabina di pilotaggio del velivolo diretto a Tolosa scatta l’avviso di pericolo del sistema di allerta del traffico ed elusione di collisione. La distanza dall’altro aereo è di 7,2 chilometri e la differenza di quota di 85 metri. Entrambi gli aerei ricevono quindi indicazioni dai computer di bordo per risolvere la situazione. Quello diretto a Palma sale di quota, l’altro invece scende. Il resto del viaggio prosegue senza problemi fino all’atterraggio. Nel rapporto si legge che la responsabilità principale viene data all’incapacità dell’addetto di Pamplona. Non è infatti riuscito ad accorgersi del potenziale pericolo e non ha risolto la situazione prima di trasferire uno dei due voli sotto la supervisione del collega dell’area di Saragozza. Anche il comportamento del controllore di Saragozza non è stato dei migliori.

Come l’altro, ha fatto confusione nel gestire quanto stava avvenendo, dando le stesse indicazioni, nonostante quanto deciso precedentemente.

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