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Rapporto Usa: "La Cina ha completato la sua triade nucleare"

Pubblicata la relazione annuale del Pentagono sugli sviluppi militari della Cina

Rapporto Usa: "La Cina ha completato la sua triade nucleare"

La Cina sta sviluppando la sua flotta di bombardieri a lungo raggio e probabilmente addestrerà i suoi piloti per missioni destinate a colpire gli Stati Uniti. E’ questa la conclusione del rapporto del governo statunitense consegnato al Congresso poche ore fa sugli sviluppi militari cinesi rilevati lo scorso anno. Per la prima volta il Pentagono riconosce la minaccia diretta al territorio degli Stati Uniti.

Relazione annuale sugli sviluppi militari della Cina

La triade nucleare cinese

La versione non classificata del rapporto “Military and Security Developments Involving the People’s Republic of China 2018” redatto dal Pentagono consta di 145 pagine.

“Negli ultimi tre anni, il People's Liberation Army (PLA) ha rapidamente ampliato le sue aree operative di bombardamento, acquisendo esperienza in regioni marittime critiche e proponendo un probabile addestramento per attacchi contro obiettivi statunitensi ed alleati. All’aviazione cinese è stata riassegnata la capacità nucleare con l’integrazione degli asset strategici sulle piattaforme a lungo raggio. I recenti sviluppi della variante H-6K cinese del bombardiere Badger conferiscono alla piattaforma la capacità di trasportare sei missili da crociera, dando alla PLA una capacità di attacco di precisione a lungo raggio. L'aeronautica cinese è composta da oltre 2.700 aerei. Duemila sono aerei da combattimento. Più di 600 di questi aerei da combattimento sono di quarta generazione. Pechino sta rapidamente schierando i suoi caccia J-20 e FC-31 di quinta generazione. Oltre ai bombardieri già operativi, la Cina sta lavorando ad una nuova piattaforma strategica a lungo raggio che potrebbe essere operativa entro i prossimi 10 anni. Per la prima volta, l’architettura strategica cinese è dispersa tra terra, mare e aria. L’esercito cinese sta subendo la ristrutturazione più completa della sua storia per diventare una forza in grado di combattere le operazioni congiunte".

"La Cina sta implementando capacità militari sempre più avanzate nel tentativo di impedire all'isola di Taiwan di dichiarare l'indipendenza. Il governo cinese continentale continua a considerare l'isola come parte integrante del suo territorio". Il documento rileva che la Cina ha stabilito la sua prima base oltremare a Gibuti e che "cercherà di aprire basi militari aggiuntive nei paesi con i quali ha una lunga relazione amichevole ed interessi strategici simili come il Pakistan". La Cina ha costituito formalmente la sua base militare di Gibuti nel luglio dello scorso anno, seguita alcuni mesi dopo dalla controversa acquisizione del porto di Hambantota nello Sri Lanka.

Nel rapporto del Pentagono si rileva che la politica delle infrastrutture firmate dal presidente cinese Xi Jinping, la Belt and Road Initiative (BRI), è servita ad incoraggiare i paesi a conformarsi alle ambizioni della Cina.

"La Cina intende utilizzare la BRI per sviluppare forti legami economici con altri paesi per plasmare i loro interessi agli interessi di Pechino. Il Pentagono sta monitorando e ricalibrando le proprie strategie di difesa e le priorità di investimento per prepararsi ad una potenziale e futura grande lotta di potere con la Cina. L'obiettivo del Dipartimento della Difesa è stabilire le relazioni militari tra i due paesi su un percorso di trasparenza e non aggressione".

Cina: bombardiere strategico a lungo raggio Xian H-20

Le informazioni sul nuovo bombardiere strategico a lungo raggio Xian H-20 sono esigue, sebbene sia già stato paragonato in patria al bombardiere stealth B-2 americano. Lo Xian H-20 rimpiazzerà il bombardiere strategico H-6K e sfrutterà il know-how acquisito con le piattaforme cinesi Chengdu J-20 e Shenyang J-31. Nel dicembre del 2016 la Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione, ha confermato che “lo sviluppo dei missili da crociera e dei sistemi principali del nuovo bombardiere strategico sono stati completati”.

Cina: caccia di quinta generazione Chengdu J-20

Il Chengdu J-20, primo caccia di quinta generazione della Cina dichiarato operativo nel marzo dello scorso anno, è entrato ufficialmente in servizio con la PLAAF, People's Liberation Army Air Force, nel settembre del 2017.

Nella terminologia cinese la quarta generazione corrisponde a quella che nel resto del mondo è considerata come quinta. Allo stesso modo le piattaforme occidentali e russe appartenenti alla quarta generazione, in Cina sono classificate come della terza e cosi via.

Il progetto Chengdu J-20 è definito dal Pentagono come la prima piattaforma a lungo raggio della Cina, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi. Pechino ha sempre affermato che una piattaforma di quinta generazione, con prestazioni simili all’F-22 ma con i costi operativi dell’F-35, sarebbe entrata in servizio con Capacità Operativa Iniziale entro il 2018. Il J-20 è ufficialmente entrato in Low Rate Initial Production (LRIP) nel giugno dello scorso anno, con debutto internazionale avvenuto a novembre, a margine del Zhuhai International Air Show. Per il Chengdu J-20 si prevedono almeno sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfight e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite.

La variante intercettore sarà la prima a raggiungere la Capacità operativa iniziale con l’aeronautica cinese.

Le specifiche del primo caccia stealth della Cina

Il caccia di quinta (quarta) generazione della Cina, decollato per la prima volta nel gennaio del 2011, è una piattaforma che trae chiaramente ispirazione da russi, americani ed europei. Evidenti le similitudini nel design al dimostratore tecnologico MiG 1.44 che, a sua volta, ricorda l’EFA-2000. Il Chengdu J-20 trae ispirazione anche dal Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter. E’ attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa. L’Aero Engine Corp of China conferma i progressi sul nuovo motore Xian WS-15 di concezione e produzione nazionale. I cinesi puntano a sfruttare la tecnologia dei turbofan russi NPO Saturn AL-41F1 che equipaggiano i Su-35E (Pechino ne ha acquistati 24) per sviluppare un nuovo sistema propulsivo. Le prime versione del Chengdu J-20 erano equipaggiate con i Saturn AL-31F del Sukhoi Su-27. Una prassi consolidata quella delle piattaforme russe Flanker transitate nella classe cinese Shenyang. Nonostante gli sforzi, la Cina non ha ancora sviluppato motori a reazione in grado di raggiungere le prestazioni dei Pratt & Whitney F119 e F135, che equipaggiano rispettivamente l’F-22 Raptor e l’F-35 Lightning della Lockheed Martin.

Il J-20 non sarà in grado di raggiungere il suo pieno potenziale fino a quando la Cina non svilupperà dei motori con un rapporto spinta-peso di dieci a uno. La concezione cinese di disporre di due caccia stealth per differenti tipologie di missioni è la medesima degli Stati Uniti: F-22/J-20 per la supremazia (dominio) aereo ed F-35/J-31 per il bombardamento, Close Air Support e supporto tattico. Lo scorso ottobre la Cina aveva completato quattro J-20 con numero di serie 2001, 2002, 2011 e 2017. I primi due, 2001 e 2002, sono stati utilizzati come dimostratori tecnologici mentre il 2011 ed il 2017 sono in configurazione di pre-produzione con una nuova livrea aria-aria. La configurazione del velivolo non ha subito modifiche. Soltanto indiscrezioni sia sul radar a scansione elettronica (Active Electronically Scanned Array, AESA) tipo 1475/ KLJ-5 che potrebbe derivare dall'Irbis-E che equipaggia il Su-35 russo che sulle prestazioni del sistema di targeting EOTS, Electro Optical Targeting System. Il J-20 dovrebbe trasportare internamente fino ad un massimo di quattro missili BVRAAM, beyond-visual-range air-to-air missiles e due a corto raggio PL-10. Dovrebbe raggiungere una velocità massima di 2,100KMH secondo una stima effettuata con due Saturn AL-31. Il primo impiego operativo per il J-20 sarà nel Mar Cinese Meridionale.

Il processo di introduzione della piattaforma Chengdu J-20 nella PLAAF avverrà gradualmente. Così come avvenuto (fase ancora in corso) negli Stati Uniti, ci vorrà del tempo per comprendere le implicazioni dottrinali determinate dall’adozione di un sistema d’arma di quinta generazione. Le competenze del settore aerospaziale cinese per i materiali radar assorbenti (RAM), ad esempio, così come la capacità di ridurre la segnatura radar ed infrarossa delle piattaforme, rimane sconosciuta.

Il problema della violazione dei diritti d’autore

Nell’ambito della cooperazione tecnico-militare tra Russia e Cina, nel 2008 era stato siglato un accordo sulla protezione della proprietà intellettuale. Il problema della violazione dei diritti d’autore sulle armi russe preoccupa da sempre Mosca. Tra il 1991 ed il 1995, i cinesi hanno acquistato 48 Su-27, costruendone altri 200 su licenza con il nome di Shenyang J-11B. Pechino ha acquistato anche 100 Su-30MKK e MK2 con avionica aggiornata e capacità multiruolo, privi però della spinta vettoriale e delle alette canard poi divenuti Shenyang J-16. Pechino ha acquistato 48 caccia multiruolo Su-33 divenuti Shenyang J-15. La Cina avrebbe poi realizzato la propria versione del sistema di difesa aerea S-300, del lanciarazzi d'artiglieria BM-30 e dell'obice semovente 152 mm 2S19 Msta.

Il mistero del Su-34 Fullback cinese

Il 29 ottobre del 2015, sul sito cinese Weibo (controllato dal 2009 dalle autorità governative) viene pubblicata la foto di un caccia basato sulla cellula del Sukhoi Su-27, simile al Su-34 Fullback, piattaforma progettata per il ruolo d'attacco ed il bombardamento a medio raggio. Mosca, almeno ufficialmente, non ha rilasciato alcuna licenza ai cinesi per la produzione in patria del proprio cacciabombardiere di ultima generazione. La foto mostrerebbe una piattaforma simile al Sukhoi Su-34 in volo privo delle alette canard (e questo è plausibile in virtù delle altre piattaforme possedute). Il cacciabombardiere cinese, però, sembrerebbe più imponente della controparte russa. Il punto è capire cosa sia stato pubblicato. Il velivolo deriva chiaramente dalla famiglia Su-27: la cellula garantisce una ottima manovrabilità ed autonomia, ecco perché è stata utilizzata per sviluppare il Fullback. Potrebbe essere plausibile ipotizzare una nuova piattaforma, liberamente ispirata alle informazioni disponibili sul Su-34. Da non scartare anche la pista dello spionaggio industriale. Del caccia immortalato due anni fa si sa ben poco, nulla dell’avionica. Probabilmente qualche forma di radar a scansione elettronica e sistemi di tergeting elettro-ottici. L’apparato propulsivo sembrerebbe essere il medesimo dei Flanker cinesi.

Il mistero dell’YF-23 Black Widow cinese

Il sette luglio del 2016 sul sito di appassionati cinesi, lo stesso utilizzato dal governo di Pechino per presentare in modo non ufficiale i vari sistemi d’arma (nel giugno del 2012 fu il primo a pubblicare la prima foto della cellula del J-31) venne diramata una strana immagine di un presunto prototipo. Potrebbe anche non esistere, tuttavia la foto destava perplessità. Si notava chiaramente la pianta a forma trapezoidale, soluzione affascinante quanto tecnicamente complicata, che consente il controllo sull'asse di rollio grazie alle superfici sul bordo di uscita. Mancavano i piani di coda per il controllo di imbardata e beccheggio. Chiaramente visibili gli scarichi posti sulla parte superiore della fusoliera. Quelle linee non convenzionali erano già state viste in passato in un prototipo che prese parte all’Advanced Tactical Fighter dell’Air Force: l’YF-23 Black Widow II. L’ YF-23 era un prototipo eccezionale. Sebbene meno maneggevole dell’YF-22 (che sarebbe poi diventato l’F-22 Raptor), superava il caccia della Lockeed Martin per velocità, altitudine e furtività. Contrariamente alla nuova dottrina dell’Air Force che considera il combattimento manovrato come obsoleto, nella scelta dell’F-22 si favorì la superiore capacità in dogfight della piattaforma rispetto a quella del Black Widow II. Negli ultimi anni, ai danni della Lockeed Martin e della Northrop sono stati compiuti degli attacchi informatici mirati.

Cina: caccia di quinta generazione Shenyang J-31

Il J-31 della Shenyang Aircraft Corporation volò per la prima volta il 31 ottobre del 2012. Verosimilmente progettato grazie ad un processo di reverse engineering da un caccia stealth americano abbattuto, sarebbe dovuto diventare il caccia cinese imbarcato di quinta generazione, divenendo a tutti gli effetti l’antagonista dell’F-35 Lightning II. Definito un caccia di quinta generazione (probabilmente è di quarta), la piattaforma cinese presenta delle impressionanti somiglianze con l’F-35 della Lockheed Martin con qualche libera ispirazione tratta dal Su-57 russo e dall'F-22 Raptor. La versione per l’esportazione, la FC-31, svelata al Dubai Air Show nel novembre del 2015, è stata presentata come l’alternativa a buon mercato dell’F-35. Ancora oggi, lo Shenyang J-31 non ha un acquirente. La Cina ha proposto la piattaforma alle forze aeree di Brasile e Pakistan senza successo.

Il primo prototipo

Progettato come “la piattaforma ideale nella strategia A2AD nel Pacifico Occidentale”, il J-31 sembrava essere poco più di una copia a buon mercato di un caccia da combattimento americano. Sezione del naso, così come le code gemelle e le ali trapezoidali, presentano le linee distintive della progettazione stealth occidentale. Probabilmente, il J-31 si basa sulla tecnologia estratta dagli aerei americani andati perduti in battaglia, come l’F-117 abbattuto nel 1999, in Serbia.

Da rilevare che negli ultimi anni, ai danni della Lockeed Martin sono stati compiuti degli attacchi informatici mirati. Hacker cinesi quindi, potrebbero essere riusciti a mettere le mani su alcuni disegni tecnici utili del Raptor e dell’ F-35. Tuttavia, per copiare la tecnologia americana non servono soltanto dei progetti, bisogna anche esserne in grado di trasformarli in realtà. Il suo disegno lo fa apparire certamente come un caccia di quinta generazione, ma non conosciamo i materiali utilizzati per il rivestimento del velivolo. Il primo prototipo, contestato anche dalla stampa cinese, era equipaggiato con radar di controllo di tiro, sottosistemi, apparato propulsivo (WS-13, versione cinese del russo RD-93) ed avionica indigena. Con un raggio d’azione di 775 miglia, un peso massimo al decollo di 28 tonnellate ed una velocità massima Mach 1.8, l’FC-31 è stato presentato come “la soluzione migliore per quanti sono soggetti alle restrizioni USA o non possono permettersi lo JSF”.

Il secondo prototipo

Il secondo J-31 ha completato le prove nell'aprile dello scorso anno. Pesante tre tonnellate in più e circa 20 centimetri più lungo del dimostratore tecnologico originale, il secondo prototipo è stato svelato il 26 dicembre del 2016. Secondo la Shenyang Aircraft Corporation, il J-31 sarà in produzione entro il 2019 con capacità operativa iniziale prevista per il 2022. I propulsori WS-13 sarebbero stati sostituiti dai WS-13E o dai WS-17 indigeni che conferirebbero al J-31 capacità in super-crociera con un carico utile di sei 6 PL-12 o 4 missili aria-aria a lungo raggio PL-21. Nelle stime iniziali, i cinesi hanno sempre parlato di un propulsore in grado di produrre una spinta di 20.000 libbre così da esaltare le caratteristiche della piattaforma di quinta generazione.

Secondo i noti blog cinesi, controllati dal governo, la Shenyang Aircraft Corporation avrebbe vinto un appalto per sviluppare una versione imbarcata bimotore del J-31, simile all’F-35C (propulso da un solo F135-PW-400). Tale versione, sarebbe certamente più grande delle precedenti così da aumentare la portata, il carico utile e la resistenza strutturale per lo stress delle operazioni di volo sul vettore con, ad esempio, l'incremento delle dimensioni alari e le superficie dei piani di coda. Le capacità stealth delle piattaforme J-31 resta sconosciuta, ma per il Pentagono non dovrebbe essere paragonabile a quelle dell’F-35.

Per gli Stati Uniti, il disegno del J-31 è stato rubato dai progetti dell’F-35 nell’aprile del 2009, durante un massiccio attacco hacker ai danni della Lockheed Martin.

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