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"Ucciso da una torsione al collo". Martedì le esequie di Giulio Regeni

Dall'autopsia nuovi dettagli sulle brutali torture a cui il ricercatore è stato sottoposto. Il ministroe egiziano: "Ora basta illazioni"

"Ucciso da una torsione al collo". Martedì le esequie di Giulio Regeni

La tortura c'è stata e sono molte le fratture trovate dall'autopsia sul corpo di Giulio Regeni. Sono fonti medico-legali a far trapelare nuovi dettagli, dopo che la salma del 28enne ricercatore italiano di Cambridge è tornata in Italia ieri, insieme alla famiglia, accolta a Fiumicino dalle autorità.

Il corpo del giovane scomparso al Cairo il 25 gennaio, ritrovato solo dopo essere stato barbaramente ucciso, ha su di sé i segni della tortura, ma secondo l'autopsia si potrebbe escludere almeno una violenza sessuale. Martedì il corpo di Giulio sarà sepolto, nella sua Fiumicello. Intanto si ragiona sull'opportunità di funerali di Stato, un'opzione su cui - ha ribadito questa mattina il ministro dell'Interno, Angelino Alfano - la decisione spetta al presidente del Consiglio.

Con gli investigatori italiani al Cairo - l'Italia ha chiesto fin da subito un'inchiesta congiunta - nuovi dettagli, tutti da verificare, spuntano sulla stampa locale. Al Ahram, storico quotidiano egiziano su posizioni filo-governative, sostiene che prima di sparire Regeni si fosse recato alla festa di un amico. Fino a oggi si era scritto invece che a quel party nel centro della città non ci era mai arrivata.

Intanto la procura di Giza, che sta passando al setaccio le ultime telefonate partite dal telefono del ragazzo, sostiene che non è ancora arrivato nessun ordine in merito a un'indagine da coordinarsi con gli italiani, su cui si è espresso anche l'ambasciatore al Cairo, Maurizio Massari, dicendo che nel giro di poche settimane "capiremo come si sta sviluppando la collaborazione". Nel mentre il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, intervistato dal Corriere della Sera, ha negato con forza l'ipotesi di un arresto in Egitto di Regeni.

"Sono illazioni ingiustificate", ha commentato il ministro. Ma l'idea che il giovane italiano sia stato ucciso da uomini delle forze di sicurezza è finora quella più probabile, considerata anche la pessima reputazione di cui godono e le frequenti denunce per l'utilizzo di metodi molto poco ortodossi.

La sua morte "è stata un pugno nello stomaco", un qualcosa di "inumano, animalesco", ha commentato il ministro dell'Interno Angelino Alfano all'Intervista su Sky Tg24.

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