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La Russia attacca: "La guerra in Ucraina favorisce l'Isis. Serve coalizione Onu contro il terrorismo"

La Russia propone una coalizione Onu con Mosca in prima fila

La Russia attacca: "La guerra in Ucraina favorisce l'Isis. Serve coalizione Onu contro il terrorismo"

Continua la lotta della Russia al terrorismo internazionale. Questa volta il Cremlino ha anche provato a porgere una mano all'Occidente, invitandolo a creare una coalizione internazionale sotto l'egida dell'Onu e in cui la Russia intende avere un ruolo di primo piano.

"Forse una delle nuove e positive funzionì della minaccia dell'Isis - ha detto il viceministro degli Esteri russo Oleg Siromolotov in una intervista al quotidiano Kommersant - sarà alla fine l'unione nel fronteggiare il pericolo per la comunità globale, sulla base delle fondamenta della legge internazionale e con il ruolo leader del consiglio di sicurezza dell'Onu per formare una vera coalizione internazionale unitaria anti terrorismo". "Senza dubbio - ha aggiunto - la Russia è destinata a giocare un ruolo di primo piano in questa coalizione".

L'assist all'Occidente è chiaro, Mosca attende ora che gli Stati Uniti e l'Europa facciano le loro mosse. In particolare, il piano dello scontro si gioca soprattutto in Ucraina. Le sanzioni e la demonizzazione della Russia, è l'idea del Cremlino, non fanno che aumentare le possibilità di vittoria dell'Isis e indebolire la risposta del mondo al pericolo del terrorismo islamista. "Lo scontro tra Russia e Paesi occidentale - è la denuncia di Siromolotv - ha avuto un impatto molto negativo sugli sforzi comuni per combattere il terrorismo internazionale".

Sul tema è intervenuto anche il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, che alla XI Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina ha sottolineato che recuperare il dialogo con Mosca è l'unica strada percorribile. Questo nonostante il ministro resti convinto che nella crisi "le responsabilità di Mosca sono evidenti".

A raffreddare i rapporti tra il Cremlino e l'Europa, però, c'è la decisione del presidente Vladimir Putin di stabilire una presenza permanente della flotta russa nel Mediterraneo per trasformarlo "in una zona di stabilità politico-militare e di buon vicinato". La decisione è stata comunicata ieri nel giorno della Marina in un documento sulla nuova dottrina marittima russa.

"La nostra patria ha dimostrato di essere una grande potenza marittima grazie al coraggio dei suoi marinai, al talento dei suoi costruttori navali, all'audacia del suoi famosi esploratori, pionieri e leader della Marina - ha dichiarato Putin alle celebrazioni a Baltisk, nell'enclave di Kaliningrad - per noi questo status è una grande responsabilità di fronte alla storia, ai nostri antenati che hanno costruito la gloria marittima della Russia e, naturalmente, alle future generazioni alle quali dobbiamo lasciare una marina moderna e potente".

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