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Il Demone di fuoco della Russia

Il nuovo lanciafiamme pesante della Russia sarà testato il prossimo anno. Il Tosochka modellato sull'esperienza di combattimento in Siria

Il Demone di fuoco della Russia

La Russia è al lavoro sul nuovo lanciarazzi multiplo TOS denominato Tosochka. TOS (тяжёлая огнемётная система) sta per Sistema Lanciafiamme Pesante, tuttavia il sistema non proietta un flusso di benzina gelata, ma spara razzi con testate termo-bariche. A differenza degli esplosivi convenzionali che incorporano i propri ossidanti, l'esplosivo termo-barico si basa sull'atmosfera per l’ossigeno. Non esiste controparte occidentale al sistema TOS della Russia. A differenza delle artiglierie tradizionali, il lanciarazzi multiplo è progettato come asset di supporto per la fanteria impegnate contro forze nemiche asserragliate in aree urbane o nelle regioni montuose.

Gli Stati Uniti sono stati i primi ad utilizzare le testate termo-bariche durante la guerra del Vietnam inizialmente per sgomberare le aeree di atterraggio e successivamente per scopi offensivi. Nel 2002 l’Air Force ricevette missili di precisioni con testate termo-bariche nel tentativo di stanare Osama bin Laden dalle montagne di Tora Bora. L’Unione Sovietica ha iniziato ad utilizzare testate termo-bariche nel 1969. Il primo utilizzo in combattimento del Buratino risale alle fine degli anni ’80 contro i ribelli afgani nella valle del Panjshir

La capacità delle testate termo-bariche

La capacità di una bomba a vuoto di fornire calore e pressione in un unico punto nel tempo, non può essere riprodotta dalle armi convenzionali senza una massiccia distruzione collaterale. Il principio di funzionamento delle munizioni termo-bariche si basa sull’esaltazione delle capacità dell’esplosivo ad alto potenziale attraverso la combustione aerobica identificata nel terzo evento di detonazione. Il miglioramento delle prestazioni è ottenuto principalmente mediante l’aggiunta di metalli in eccesso alla composizione esplosiva. Alluminio e magnesio sono i metalli primari della scelta. Tutti e tre gli eventi esplosivi possono essere personalizzati per soddisfare le esigenze e le prestazioni del sistema. La testata propulsa contiene al suo interno una carica esplosiva e del combustibile altamente infiammabile. Quando il razzo raggiunge la destinazione, il carburante viene disperso. La detonazione successiva incendia il materiale infiammabile nell’aria. L’esplosione irradia un’onda d’urto letale nel raggio di dieci metri. Di per se, l’esplosione termo-barica è particolarmente indicata contro bersagli in campo aperto, ma se la stessa esplosione avvenisse in un bunker, la sua potenza potrebbe anche decuplicarsi.

Il TOS non è un sistema di artiglieria ordinario: è progettato principalmente per lanciare testate termo-bariche contro la fanteria in spazi confinati come le aree urbane o le regioni montuose. I risultati sono devastanti: l'esplosione è significativamente più lunga mentre l'onda d'urto è notevolmente più calda e più forte di una testata convenzionale. Alimentandosi con l'ossigeno si crea anche un vuoto parziale.

Attualmente la Russia fornisce tali sistemi a sette stati tra cui Kazakistan, Armenia e Azerbaigian. Nel 2014 l'Iraq è diventato il primo paese al di fuori dell'ex Unione Sovietica a ricevere il lanciafiamme pesante. Poco dopo Mosca ha iniziato ad esportare i TOS in Siria ed Algeria. Lo scorso ottobre, infine, Russia ed Arabia Saudita hanno concordato la fornitura di sistemi missilistici S-400, di missili guidati anticarro Kornet-EM, lanciagranate automatici AGS-30, fucili AK-103 Kalashnikov e di lanciafiamme pesanti TOS-1A.

Dovrebbero essere meno di cento i sistemi TOS fino ad oggi prodotti

Il lanciarazzi multiplo TOS-1 Buratino

Sviluppato tra il 1971 ed il 1979, il TOS-1 Buratino è stato testato per la prima volta in combattimento nella valle del Panjshir tra il 1988 ed il 1989 in Afghanistan. E’ stato svelato pubblicamente nel 1999 ad Omsk. Il sistema d’arma principale è basato sullo chassis del T-72A con equipaggio di tre unità (autista-meccanico, artigliere e comandante). A causa del raggio massimo di soli tre chilometri (minimo 400 metri), la blindatura della prima versione del TOS-1 è essenziale per sopravvivere al fuoco diretto del nemico. Il veicolo da combattimento (BM-1) TOS-1 monta un lanciarazzi multiplo da 220 millimetri. I trenta razzi possono essere lanciati singolarmente o con un intervallo da sei a dodici secondi. Con l'aiuto di un telemetro laser, la distanza dall'obiettivo viene determinata con una margine di errore di 10 metri. Questi dati vengono automaticamente inseriti nel computer balistico elettronico calcolando l'angolo di elevazione richiesto del lanciatore. Il TOS-1 può lanciare razzi sia con testate termo-bariche che incendiarie convenzionali. Tuttavia l’esercito russo utilizza queste ultime prevalentemente sui sistemi multipli a lungo raggio come gli Uragan o i BM-30. Ogni architettura operativa TOS-1 è strutturata su tre veicoli: il BM-1 da combattimento a cui sono affiancati da due veicoli di ricarica su telaio KrAZ-255B, ciascuno con un carico aggiuntivo completo di razzi e carburante per il sistema d’arma principale. Il tempo stimato per una ricarica completa è di 24 minuti. Il Buratino non è assegnato alle forze di artiglieria russe, ma è in servizio con le unità della protezione chimica, biologica e nucleare dell'esercito russo e con i battaglioni lanciafiamme.

TOS-1A Solntsepek

Entrata in servizio nel 2001, la versione TOS-1A Solntsepek (Solleone) è armata con 24 tubi di lancio. Implementa un nuovo calcolatore balistico e spara razzi da 90 kg ad oltre sei chilometri di distanza (alcune fonti parlano di dieci). E’ in ogni caso una distanza utile che pone il TOS-1A al riparo dal fuoco di rappresaglia dalla maggior parte delle armi anticarro. Nella nuova architettura Solntsepek, anche i mezzi di ricarica sono basati sul telaio del T-72. L'ultima versione del veicolo da combattimento del TOS-1A si basa sullo chassis del T-90. Il TOS-1A è probabilmente l’arma terrestre non nucleare più potente del mondo. 90 secondi dopo aver inquadrato il bersaglio, è in grado di cancellare con una sola salva di 24 razzi un’area di 200 metri per 400.

Tosochka, il demone di fuoco

Del prototipo Tosochka si sa ben poco se non che avrà caratteristiche tattiche e tecniche migliorate ed una maggiore gittata. Il lanciarazzi dovrebbe basarsi sulla piattaforma universale Armata anche se la versione desertica (probabilmente destinata all'esportazione) potrebbe ricevere un telaio su ruote. Il Tosochka nasce per diversificare il Sistema Lanciafiamme Pesante dopo l'esperienza acquisita durante la campagna siriana. Il teatro del Medio Oriente (terreno desertico e combattimento urbano a bassa densità), ha dimostrato la virtuale assenza di una linea frontale continua e la necessità di un rapido trasferimento delle armi. Il Tosochka su ruote potrebbe essere ritenuta l'opzione migliore per i potenziali acquirenti dal Medio Oriente costretti ad affrontare una minaccia che non possiede in inventario sistemi di precisione. Il Tosochka sacrifica la protezione garantita rispetto dal Buratino e dal Solntsepek per una maggiore mobilità sul terreno. La variante Tosochka basata sullo chassis della piattaforma universale Armata dovrebbe essere destinata solo alle forze armate russe. Per identificare il nuovo Tosochka, i russi iniziano ad utilizzare la frase non ufficiale Огненный демон, Demone di fuoco.

I TOS nell’esercito russo

Lo scorso anno il Distretto militare occidentale ha ricevuto venti unità TOS-1A da combattimento equipaggiate con un nuovo sistema di propulsione e corazza reattiva. Tre nuovi Solntsepek sono stati consegnati il 13 febbraio scorso al decime reggimento NBC della 41a Armata del Distretto militare centrale, responsabile del territorio dell'Altaj. Il Ministero della Difesa russo ha confermato che in ogni Distretto militare sarà schierato un battaglione con nove TOS-1A Solntsepek basato su tre compagnie. I battaglioni appariranno all'interno delle brigate NBC, mentre le compagnie rafforzeranno i reggimenti chimici. Sono attualmente cinque le brigate NBC nell'esercito russo e dieci i reggimenti chimici.

Soltanto dopo l’esperienza di combattimento maturata in Siria, il Ministero della Difesa russo ha rivalutato il ruolo del sistema TOS.

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