Mondo

Russia, social network incitano al suicidio: in aumento del 57 per cento

Esistono dei veri e propri "gruppi della morte" il cui scopo è quello di convincere gli adolescenti a togliersi la vita

Russia, social network incitano al suicidio: in aumento del 57 per cento

I suicidi in Russia sono in aumento del 57 per cento. Una media, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, tre volte più alta rispetto al resto del mondo. Secondo quanto riporta il Daily Mail, l'incremento sembra potersi attribuire anche ai cosidetti "gruppi della morte", pagine social in cui si incitano gli iscritti a togliersi la vita.

Il reclutamento viene fatto attraverso VK, l'equivalente russo di Facebook, dove alcuni mentori spingerebbero soprattutto gli adolescenti a suicidarsi. L'esistenza di questi gruppi ha scosso il Paese scatenando un acceso dibattito su un tema che è ancora un argomento tabù. Nella discussione è intervenuto anche il presidente Vladimir Putin che, dopo aver espresso pubblicamente la propria preoccupazione, ha chiesto pene più severe per i condannati per istigazione al suicidio. Ad oggi infatti è prevista una reclusione massima di tre anni.

In Russia tra novembre 2015 e aprile 2016 si sono registrati 130 suicidi e diverse decide sembrano potersi attribuire ai "gruppi della morte" su VK. La polizia è riuscita ad arrestare un mentore: il 22enne Filipp Budeikin accusato di aver incitato 15 adolescenti a suicidarsi. Prima di essere messo in manette, Filipp ha rilasciato un'intervista ai media locali. "'In primo luogo - ha raccontato - è necessario creare gruppi con contenuto deprimente. Gli utenti poi cliccano sui link ed entrano così in un gruppo chiuso. E qui comincia il gioco." Dopo aver ammesso di aver incitato a compiere auto-mutilazioni il 22enne ha dichiarato: "Ho solo spiegato ad alcune persone che era meglio morire, niente di più. Sono loro ad aver preso la decisione. Nessuno li ha costretti". Lo scopo di Filipp sarebbe stato quello di fare "pulizia nel mondo". Questi gruppi si sono diffusi anche in Ucraina, dove le autorità hanno subito lanciato l'allarme. Soltanto il mese scorso la polizia ha bloccato l'accesso a 500 gruppi sui social network.

La roulette russa

Una ragazzina di 15 anni, Ana Julia Lima Clemente, è morta giocando alla roulette russa. La tragedia è avvenuta a casa dello zio della giovane, a Santa Catarina, in Brasile. Insieme a un amico, la ragazza ha puntato per due volte la pistola alla testa, senza conseguenze.

La terza invece, l'arma ha sparato uccidendo la giovane sul colpo.

Commenti