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Russia, testato con successo missile anti satellite

Il PL-19 Nudol è stato lanciato il 16 dicembre scorso da una base della Russia centrale. Anche la Cina sviluppa armi counter-space. La ridondanza delle costellazioni SatCom ed Isr statunitense.

Russia, testato con successo missile anti satellite

La Russia ha testato con successo il nuovo missile anti satellite, attualmente in fase di sviluppo. Il PL-19 Nudol, a risalita diretta, è stato lanciato il 16 dicembre scorso da una base della Russia centrale ed è stato monitorato dalle agenzie di intelligence statunitensi. Classificato l’obiettivo del Nudol. Si ignora, ad esempio, se si sia trattato di un test reale contro un satellite dismesso o soltanto di una traiettoria suborbitale senza colpire un bersaglio fisico. E’ comunque un importante traguardo per Mosca in chiave strategica. I sistemi asimmetrici ASAT, Anti-satellite weapons, mirano alla paralisi delle capacità SatCom ed Isr (Intelligence, surveillance and reconnaissance) fondamentali per le operazioni militari e le infrastrutture civili. I due missili Nudol lanciati in precedenza sono decollati dalla struttura di Plesetsk, 500 miglia a nord di Mosca. Quello del sedici dicembre dovrebbe essere il terzo test di volo ed il quinto complessivo per il nuovo sistema d’arma. Il primo test di volo è stato monitorato il 24 maggio dello scorso anno. Il secondo Nudol è stato lanciato il 18 novembre. I satelliti sono utilizzati per la navigazione di precisione, il targeting, la comunicazione e la raccolta di informazioni. In linea di principio, la perdita della rete GPS eliminerebbe l'efficacia di tutti i missili convenzionali a lungo raggio e degraderebbe il vantaggio dei principali sistemi a guida di precisione. Principio che va raffrontato con le capacità ISR delle diverse costellazioni satellitari, comprese quelle ombra del National Reconnaissance Office, del Pentagono.

La ridondanza della costellazione satellitare Usa

Qualora il paese X lanciasse gli asset counter-space contro la rete satellitare americana ed anche se la prima ondata riuscisse a distruggere tutti i bersagli designati (evitando gli intercettori a loro difesa), non riuscirebbe a degradare le capacità stratificata Isr e di proiezione degli Stati Uniti. Il Pentagono, infatti, sarebbe comunque in grado di lanciare, con precisione ed efficacia, un attacco di rappresaglia con asset dotati di navigazione inerziale di backup. La costellazione satellitare Usa è progettata per essere ridondante a diverse altitudini e per garantire finestre di lancio utili anche dopo aver subito un devastante attacco preventivo. Maggiore è la distanza dei satelliti da colpire, minore sarà il tempo necessario per rilevare gli intercettori che sarebbero monitorati già nelle fasi di spinta, scatenando una rappresaglia. Le strutture di comando a terra nemiche verrebbero colpite da centinaia di testate nucleari, probabilmente prima dell’intercettazione finale nello spazio.

Stati Uniti, Russia e Cina sono le uniche nazioni al mondo con sistemi d’arma spaziali. L’intero arsenale cinese prevede missili ASAT, sistemi anti-satellite co-orbitali, disturbatori terrestri ed armi ad energia cinetica diretta. Il primo obiettivo dei cinesi in un ipotetico conflitto, sarebbe quello di oscurare la rete di spionaggio ed intelligence USA. Gli Stati Uniti prevedono di subire diversi tipi di attacchi cinetici, elettronici ed informatici oltre a raid convenzionali contro le strutture di supporto a terra. I cinesi stanno attualmente sviluppando due nuovi missili ASAT in grado di colpire i satelliti in orbita inferiore e superiore così come sistemi co-orbitali armati. Se eseguiti con successo, tali attacchi potrebbero minacciare in modo significativo, ma non definitivo l’intera rete orbitale degli Stati Uniti, specialmente se molteplici vettori venissero lanciati contro i satelliti militari e di intelligence.

Previsto, infine, l’impiego di testate nucleari. Un’esplosione nucleare nella bassa orbita terrestre creerebbe un impulso elettromagnetico che potrebbe mettere fuori uso anche i satelliti schermati. La Cina continua a testare in contesti operativi sia armi ad energia diretta che jammers satellitari.

Il 23 luglio del 2014, i cinesi hanno per la prima volta distrutto un satellite meteorologico fuori servizio.

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