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Sanzioni, scontro tra Putin e l'Europa

Il presidente della Russia chiede che vengano revocate le sanzioni. È scontro con l'Europa. In mezzo c'è l'inutile Renzi

Sanzioni, scontro tra Putin e l'Europa

Il braccio di ferro tra Ue e Russia diventa sempre più teso. "Mosca manterrà le sanzioni sui prodotti agro-alimentari provenienti dall’Occidente finchè Ue e Usa manterranno le restrizioni economiche contro la Russia per la crisi ucraina". Lo ha detto il capo dell’amministrazione del Cremlino, Serghiei Ivanov, riferendosi esplicitamente al recente summit del G7 in cui si è minacciato non solo di prolungare oltre il prossimo luglio le attuali sanzioni verso la Russia, ma anche di introdurre nuove misure restrittive contro Mosca in caso di necessità.

"In generale - ha detto Ivanov intervenendo al congresso mondiale della stampa russa a Mosca - qualsiasi sanzione rappresenta un’arma a doppio taglio: una negativa e l’altra positiva. Certo - ha spiegato - le sanzioni hanno avuto effetti negativi, questo Š ovvio: Š stato bloccato l’accesso ai prestiti, è aumentata l’inflazione. Ma c’è anche una cosa positiva: il nostro complesso agrario-industriale - ha proseguito il capo dell’amministrazione presidenziale russa - ha ricevuto una boccata d’ossigeno" e "una grande opportunità di sviluppo". Sempre sullo stesso tema è intervenuto il anche Putin in visita ad Expo: "Con Renzi abbiamo parlato del tema delle sanzioni che non possono essere un ostacolo reale. O si eliminano o si modificano per sostenere le aziende che vogliono collaborare con noi. E questo vale anche per i contratti firmati in campo militare e tecnologico". Poi parlando dell'Italia, Putin ha affermato: "Tutti i progetti in comune sono bloccati dalle sanzioni, o si eliminano e si apportano modifiche. Dobbiamo sostenere le aziende che vogliono lavorare e soprattutto non dobbiamo rinunciare ai contratti già firmati".

Ma a far salire la tensione ci pensa Strasburgo. "Mosca non è più un partner strategico della Ue". È un passaggio del rapporto sullo stato delle relazioni Ue-Russia approvato dall’Aula di Strasburgo nel quale si chiede la revisione critica dei rapporti a causa della violazione deliberata da parte di Mosca dei principi democratici e del diritto internazionale sullo sfondo della crisi ucraina. Un vero e proprio schiaffo a Mosca. Il testo, piuttosto corposo, approvato con 494 s, 135 no e 69 astensioni, ribadisce "ilcoinvolgimento diretto e indiretto della Russia nel conflitto armato in Ucraina e la sua annessione illegale della Crimea", definendo questi atti "una violazione deliberata dei principi e dei valori democratici". Lo scontro dunque si fa durissimo. E in mezzo tra Ue e Russia c'è Renzi, che come sempre ha le idee ben poco chiare su come agire..

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