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Saviano: "I peggiori nemici del M5S sono nel Movimento"

Lo scrittore Roberto Saviano critica il Movimento Cinque Stelle ma avverte: "Non prendertemi per renziano"

Saviano: "I peggiori nemici del M5S sono nel Movimento"

Roberto Saviano vuole esprimersi sui Cinque Stelle ma chiede pacatezza. L’autore di Gomorra, in un post su Facebook si chiede “se in questo Paese sia realmente possibile entrare nel dibattito politico senza ricevere in risposta l'urlo da stadio”.

“Mi domando spesso perché – prosegue Saviano - in questo Paese non posso dire, liberamente, senza essere additato come sostenitore dei poteri forti, che la responsabilità che ha il M5S è quella di aver spinto nel precipizio più profondo anche l'ultima briciola di fiducia che gli italiani ancora, gelosamente, conservavano nella politica”. Quella politica che è stata insozzata e corrotta ma che è ancora “popolata da una folta schiera di onesti che non fanno notizia, che amministrano realtà difficili senza che nessuno si occupi di loro”.

E da qui riprende per criticare i Cinquestelle. “Pensare che tutti siano intercambiabili e sostituibili – scrive - mi restituisce il senso di una società che dovrebbe rattristarci. "Uno vale uno" significa che nessuno di noi deve avere un ego potenziato, ma "uno vale uno" spesso viene frainteso come "se non mi vai bene tu, avanti un altro". Scrivere "se Raggi non ci piace, poco importa, avanti il prossimo cittadino", secondo Saviano, “non è democrazia, è confusione”. Lo scrittore non ci sta, però, a passare per renziano o per uomo dei poteri forti e contrattacca: “Mettetela come vi pare, il punto è che per governare bisogna scendere a compromessi e il modo peggiore di condividere con i cittadini delle scelte che sanno di compromesso è attraverso mail private o messaggi telefonici fatti trapelare senza che ci fosse alcun accordo”.

“Questa – spiega - è la negazione della trasparenza e pone un problema enorme tutto interno al Movimento. Oggi i peggiori nemici del M5S sono nel M5S e non è la stampa che ha esagerato o gli avversari politici che sull'affaire capitolino ci hanno marciato”. "Sarò fuori tempo, ma continuo a pensare che la politica sia altro e che non basta essere novità per essere realmente diversi. Sarò fuori contesto, ma continuo a pensare che per fare politica ci vogliano competenze”, scrive Saviano che chiede di smetterla di scegliere tra competenza e onestà.“Chi ci ha fatto il lavaggio del cervello e convinto che non esistano politici per bene e competenti?”, si domanda. "Continuo a credere che la politica sia una professione che richiede competenze specifiche e che non lascia spazio a improvvisazioni. Questo vale per il M5S, per gli altri partiti e per il governo, conclude Saviano prendendosela con le “continue boutade di Lorenzin e i continui "non sapevo" di Alfano”.

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