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Saville non sarà esumato, non ci sono i soldi

Sembra sul punto di fallire la battaglia per rimuovere dal cimitero monumentale dove è sepolto (vista mare) i resti del presentatore inglese accusato di aver violentato 300 ragazzine in Gran Bretagna

Saville non sarà esumato, non ci sono i soldi

È fallita la campagna per esumare dal cimitero monumentale di Scarborough la salma di Jimmy Saville, la star britannica riconosciuta colpevole, post-mortem, di abusi sessuali ai danni di decine di donne e ragazzini inglesi.

Servono 20mila sterline per disseppellire e cremare i resti del presentatore televisivo britannico morto nel 2011 ma questi fondi non si trovano. E così, come riporta il Daily Mail, quanto rimane del corpo di Saville continuerà a riposare nella bara dorata posizionata vista mare e sotterrata nella fossa a tre piazze che s’era fatto preparare e allestire per quando avrebbe lasciato la vita.

Alcuni cittadini si sono rivolti alla famiglia e agli eredi del patrimonio di Saville che però hanno dimostrato di aver speso praticamente tutto – e si parla di una cifra imponente, sui 4 milioni di sterline – in risarcimenti e spese legali a favore delle vittime riconosciute di quello che è stato riconosciuto come il pedofilo più prolifico della storia recente della Gran Bretagna.

Così Jimmy Saville (salvo grazie a penuria di fondi) resterà lì, a riposare in una fossa senza nome. Qualche anno fa, precisamente nell’ottobre del 2012, quando la battaglia per l’esumazione forzata della salma ebbe inizio, la lapide del presentatore-inventore di Top of the Pops fu immediatamente rimossa. Fece urlare allo scandalo l’epitaffio: “E’ stato bello finché è durato”, che suonò come una beffarda offesa alle sue vittime.

La lapide venne sradicata di notte, dal personale del cimitero e portata direttamente in discarica.

Lo scandalo Saville è, forse, il peggiore che il Regno Unito si sia trovato ad affrontare negli ultimi anni. Le vittime della star tv sono state decine e a lui, stando a numerose indagini, era stata accordata una sorta di benevola “copertura”. Così, finché fu in vita, nulla si seppe – ufficialmente – dei vizi del presentatore.

Solo dopo la sua morte le accuse divennero pubbliche: si parlò di ben 300 vittime accertate in cinquant'anni e fu accusato di frequentare gli ospedali (alla fine saranno 28 le strutture sanitarie coinvolte) con lo scopo di violentare malati, gente in coma e addirittura cadaveri.

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