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Lo schiaffo dell'Irak a Renzi: "Siamo pronti a combattervi"

Il presidente della Commissione Difesa del Parlamento iracheno, Hakim Zamili: "Combatteremo tutti coloro che vengono in Iraq senza un motivo legittimo e senza l’autorizzazione del governo"

Lo schiaffo dell'Irak a Renzi: "Siamo pronti a combattervi"

Dopo le minacce di Hezbollah ai 450 soldati italiani che raggiungeranno Mosul, anche il presidente della Commissione Difesa del Parlamento iracheno, Hakim Zamili, ha definito "irragionevole e illogico" il dispiegamento dei militari italiani a difesa dei lavori di manutenzione della diga, nel governatorato settentrionale di Ninive.

"Abbiamo davvero bisogno dei combattenti italiani?", si è chiesto l’esponente del movimento politico-religioso sadrista, in un comunicato, affermando che le forze irachene sono in grado di proteggere la struttura da sole.

Secondo il politico di Baghdad, sono in atto delle manovre per "tracciare nuovi confini tra sunniti, sciiti, curdi e arabi" e per "dividere l’Iraq con il pretesto della guerra contro Daesh", acronimo arabo di Stato islamico in Iraq e Siria.

Zamili ha anche ricordato che "la mancanza di coordinamento con il governo regionale del Kurdistan" ha permesso l’ingresso "di truppe turche nei campo a Zlican e Bashiq, nell’area di Mosul".

Il presidente della commissione parlamentare ha quindi minacciato di "combattere tutti coloro che vengono in Iraq senza un motivo legittimo e senza l’autorizzazione del governo".

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