Mondo

Schiaffo di Kerry a Hiroshima: "Gli Stati Uniti non chiedono scusa al Giappone"

Kerry sarà il primo segretario di Stato a visitare il memoriale della bomba atomica di Hiroshima. Ma il suo staff fa sapere: "Gli Stati Uniti non chiederanno mai scusa per la bomba atomica"

Schiaffo di Kerry a Hiroshima: "Gli Stati Uniti non chiedono scusa al Giappone"

Il segretario di Stato americano John Kerry gela il Giappone. "Non chiederò mai scusa da parte degli Stati Uniti per la bomba atomica che distrusse Hiroshima", ha detto il capo della diplomazia americana mentre si trova in Giappone per il G7 dei ministri degli Esteri. Una frase scomoda procunicata alla vigilia della visita di omaggio a Hiroshima, dove deporrà fuori sul memoriale della tragedia del 6 agosto 1945, che uccise 140mila persone.

Al memoriale dedicato alle vittime del bombardamento atomico statunitense su Hiroshima, avvenuto nel 1945 al termine della Seconda guerra mondiale, Kerry deporrà dei fiori insieme agli altri ministri che partecipano alla riunione. Il gesto di Kerry potrebbe spianare la strada alla visita di un presidente americano a Hiroshima, finora mai avvenuta, e l'occasione potrebbe essere la partecipazione di Barack Obama al summit del G7 in programma per fine maggio sempre in Giappone. In realtà la visita non deve far illudere quanti sperano in scuse formali per lo sgancio del primo ordigno atomico della storia il 6 agosto del 1945. Dallo staff del capo della diplomazia americano hanno chiarito che Kerry non chiederè scusa per la bomba anche se visiterà il memoriale a ricordo dell'evento che costò la vita a 140mila giapponesi, come la successiva bomba sganciata 3 gionri dopo su Nagasaki ne causò 74mila, ma che costrinse la casta militare di fatto al potere in Giappone a permettere all'imperatore Hirohito di arrendersi. Evento che risparmiò un'invesione del Giappone da parte delle truppe americane e scongiurà la perdita di migliaia di vite americane. "Se state chiedendo se il segretario di Stato è venuto a Hiroshima per chiedere scusa, la risposta è no - ha detto il funzionario parlando con i giornalisti - se state chiedendo se il segretario e io pensiamo che tutti gli americani e tutti i giapponesi siano colmi di dolore per le tragedie che sono accadute a tanti nostri connazionali, la risposta è sì".

Attualmente il G7 è sotto la presidenza a rotazione del Giappone e, da quando è cominciato il mandato di Tokyo, è la prima volta che il Paese ospita un summit delle grandi potenze. Questo incontro serve a preparare il vertice dei leader del G7 che si celebrerà il 26 e 27 maggio prossimi nel parco naturale di Ise-Shima, nel centro del Paese.

Commenti