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Il segretario di Stato Usa, Tillerson: "Non volevo fare questo lavoro, ho dato retta a mia moglie"

Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson: "Non volevo questo lavoro. Non inseguivo questo incarico. Mi ha convinto mia moglie ed aveva ragione"

Il segretario di Stato Usa, Tillerson: "Non volevo fare questo lavoro, ho dato retta a mia moglie"

Capita che la carriera di un politico venga segnata dalla moglie (o dal marito). Persone che non si limitano a stare nell'ombra ma danno consigli. Un consiglio particolare, anzi decisivo, lo ha dato Renda St. Clair al marito. "Accetta quell'offerta". E Rex Tillerson, ascoltando sua moglie e dicendo sì a Trump, è diventato segretario di Stato. "Non volevo questo lavoro, non l'ho cercato - racconta Tillerson all'Independent Journal Review - è stata mia moglie a dirmi che dovevo accettare". Il sito conservatore è stato l'unica testata a viaggiare al seguito di Tillerson durante la sua recente missione in Asia.

"Quando mi ha chiesto alla fine del nostro colloquio di diventare segretario di Stato io ero sbalordito",rivela l'ex ad di Exxon Mobil, ricordando l'incontro avuto con l'allora presidente eletto (non lo aveva mai incontrato prima) che l'aveva invitato alla Trump Tower per discutere del "mondo", alla luce della sua quarantennale esperienza di manager petrolifero. Un'esperienza ricca di successi che Tillerson considerava ormai arrivata alla fine: "Mi preparavo a ritirarmi nel mio ranch insieme ai nipotini", ha detto Tillerson. Ma una volta tornato a casa, in Texas, la moglie si mostrò di diverso parere: "Ti ho detto che Dio aveva ancora piani per te", disse al marito. E così lo convinse ad accettare l'offerta di Trump. Tillerson non ha avuto alcun ripensamento, al punto che oggi dà ragione a sua moglie, riconoscendo che aveva ragione: "Dovevo farlo".

Oggi a Washington Tillerson ospita la riunione dei ministri degli Esteri della coalizione anti-Isis. Nelle ultime settimane è stato criticato per eccesso di basso profilo, mentre la sua influenza in seno all’amministrazione Trump è stata messa in discussione. Qualcuno insinua che il segretario di Stato sia stato escluso da decisioni importanti, a partire dal bando sull’immigrazione. Lui però va avanti nel suo lavoro e se ne infischia delle critiche. Salterà la riunione dei ministri degli Esteri della Nato, in programma il 5 e 6 aprile a Bruxelles: resterà negli Stati Uniti per incontrare il presidente cinese, Xi Jinping, che vedrà l'omologo americano Donald Trump nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida. Questione di priorità: in questo caso per Washington la Cina viene prima della Nato.

Più tardi, semprenello stesso mese, Tillerson andrà in Russia.

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