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Come si vive sotto l'Isis, dalle regole sulla preghiera fino all'elettroshock

Quattro ex detenuti hanno raccontato come si vive sotto l'Isis, tra regole su come tenere le mani durante la preghiera ai video rieducativi in cella

Come si vive sotto l'Isis, dalle regole sulla preghiera fino all'elettroshock

Come si vive nei territori sotto l'Isis? A raccontarlo 4 dei 68 ostaggi che le forze speciali americane e curde hanno liberato giovedì scorso in un'operazione a Hawija, nell'Iraq settentrionale. Mentre lo scopo del blitz era quello di liberare soldati curdi, i 4 erano semplici cittadini iracheni incarcerati per essere semplici poliziotti.

Intervistati dal New York Times hanno raccontato che i miliziani dell'Isis li ritenevano responsabili di aver riportato informazioni al governo di Baghdad e gli Usa. "Quando l'Is è giunto in città l'anno scorso - racconta uno di loro - i miliziani sono andati casa per casa in cerca di armi e soldi, arrestando tutti coloro che avevano avuto legami con esercito o polizia" .

Nella loro intervista raccontano anche come si vive sotto l'Isis. I miliziani hanno imposto in tutti i territori controllati rigide regole di comportamento. Hanno introdotto regole sull'abbigliamento ma anche rigidi protocolli su come tenere le mani nei momenti di preghiera. Per chi non rispettava in nuovi precetti le punizioni erano esemplari. Gli ostaggi hanno raccontano che i nuovi detenuti venivano sottoposti ad un macabro rituale di ingresso in carcere che andava dall'elettroshock alla fustigazione passando per il soffocamento con sacchetti di plastica.

Per quanto riguarda la vita in cella le condizioni erano disumane. Il cibo veniva lanciato a caso in celle sovraffollate e veniva impedito a tutti di dormire, giorno e notte.

In ogni cella era stata installata una vecchia tv che riproduceva a ciclo continuo video di decapitazioni condotta dall'Isis su altri prigionieri e che i detenuti erano costretti a guardare.

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