Mondo

L'Iran attaccherà Is se si avvicina ai confini. E Nusra minaccia gli alleati

Mentre la Turchia non esclude l'invio di truppe oltre confine, al-Qaeda condanna i raid: "Guerra contro l'Islam". Ma critiche arrivano anche dalla Russia

L'Iran attaccherà Is se si avvicina ai confini. E Nusra minaccia gli alleati

Con l'assenso del Regno Unito e un passo in avanti mosso da Belgio e Danimarca, si è allargata ulteriormente la coalizione di Paesi che sostengono gli attacchi aerei contro il cosiddetto Stato islamico. Se Londra ha iniziato i suoi raid accanto agli Stati Uniti, resta in una posizione incerta la Turchia, che comunque sembra indirizzarsi verso una maggiore operatività.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha detto alla stampa turca che gli attacchi aerei non potranno che essere la prima fase dell'offensiva. Il 2 ottobre il Parlamento di Ankara si riunirà, per votare su una nuova mozione che consenta all'esercito di muoversi anche oltre il confine con la Siria, forse al momento il segnale più chiaro dell'intenzione di Erdogan di unirsi alle operazioni, dopo che già all'Onu aveva detto che Ankara è pronta a fare la sua parte.

I soldati potrebbero essere utilizzati per creare un'area cuscinetto all'interno del territorio siriano, dove far convergere i profughi in fuga dalla guerra civile. Almeno 150mila persone sono arrivate nelle ultime settimane, oltre un milione e mezzo negli ultimi tre anni. Circa mille sono invece i turchi partiti per ingrossare le fila dei combattenti stranieri.

I problemi che i turchi stanno affrontando sono molti, a partire dal fatto che i combattimenti tra gli uomini dello Stato islamico e i curdi proseguono a distanza ridotta dal confine, tanto che le telecamere della Cnn sono riuscite nei giorni scorsi a catturarne le immagini, da una collina in territorio turco.

E mentre la Turchia sembra più vicina a un'azione contro lo Stato islamico, un nuovo messaggio del Fronte al-Nusra, che rappresenta al-Qaeda in Siria, ha minacciato gli Stati Uniti e gli alleati della coalizione, promettendo di rispondere agli attacchi aerei e descrivendo come una "guerra contro l'Islam" le operazioni in corso. Il gruppo è stato colpito nei raid lanciati dagli Stati Uniti e dagli alleati arabi.

All'Assemblea generale dell'Onu si espressa invece la Russia. "Washington ha apertamente dichiarato il suo diritto di usare la forza unilateralmente ovunque nel mondo per difendere i suoi interessi", ha detto il ministro degli esteri Sergei Lavrov. A dire la loro, in serata, anche gli iraniani, che hanno sottolineato di essere pronti ad attaccare lo Stato islamico, ma soltanto se i miliziani si avvicinassero ai loro confini.

Unità dei pasdaran operano già, in modo più o meno palese, in Iraq.

Commenti