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Siria, i paesi riuniti a Vienna decidono per "cessate il fuoco" e "voto anticipato"

Riuniti a Vienna per discutere del caos siriano i 19 paesi hanno sotto scritto un documento per chiudere all'Onu di supervisionare la transizione politica in Siria

Siria, i paesi riuniti a Vienna decidono per "cessate il fuoco" e "voto anticipato"

Tutto deve passare dall'Onu. I 19 riuniti a Vienna hanno reso noto un documento in 9 punti sul futuro della Siria. I rappresentanti dei vari paesi, dopo "discussioni oneste e costruttive", si sono accordati per esplorare una serie di modalità per arrivare ad un cessate il fuoco in tutto il Paese. Allo stesso tempo l'Onu dovrà vagliare la possibilità di una transizione politica.

L'obiettivo è quello di una collaborazione tra il governo di Damasco e l'opposizione per arrivare a un "governo credibile, non settario, seguito da una nuova Costituzione ed elezioni". Queste eventuali elezioni, si legge nel documento, dovranno essere supervisionate dall'Onu "in base ai più alti standard internazionali di trasparenza ma soprattutto devono essere libere, giuste e aperte a tutti i siriani". Tra le righe però non compare mai il nome del presidente siriano Bashar al Assad e tra i vari punti si legge che rimangono fondamentali "l'unità, l'indipendenza, l'integrità territoriale e il carattere secolare e che le istituzioni statali devono rimanere intatte".

In uno dei punti del documento si chiarisce anche la necessità di combattere senza se e senza ma i terroristi: "Il Daesh (acronimo arabo dello Stato islamico, ndr) e gli altri gruppi terroristici, come definiti dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu e come concordato da tutti i partecipanti, devono essere sconfitti". Non solo. Nel documento si fa anche riferimento alla componente religiosa stabilendo che "tutti i siriani devono essere protetti senza distinzioni religiose o di appartenenza etnica" e che i paesi cercheranno di garantire "l'accesso umanitario a tutto il territorio".

"Non è ancora una vera e propria svolta, ma un segnale di unità su punti importanti" commenta così l'accordo di oggi il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier che poi aggiunge "C'è unità sull'avvio di un processo politico sotto l'egida dell'Onu con lo scopo di arrivare a un governo di transizione e a nuove elezioni".

L'incontro di oggi non concluderà l'esperienza dei 19 paesi ma si riproporrà "tra due settimane".

A confermarlo è il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius che però ha anche parlato del destino del presidente siriano: "È escluso che Assad sia il futuro della Siria".

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