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Siria, Putin autorizza la fase tre

Il Cremlino starebbe per rendere operativa la sua seconda base aerea che sorgerebbe a Palmira, liberata il 27 marzo scorso. Insorge l'opposizione siriana che si appella alla Comunità internazionale

Siria, Putin autorizza la fase tre

Le forze russe avrebbero dato il via alla fase tre dell’operazione militare in Siria con la creazione di una seconda base aerea a Palmira, dopo quella di Hmeymim a sud della città costiera di Latakia. Se così fosse, si è in attesa del primo passaggio satellitare che possa confermare ufficialmente il rischieramento, il Cremlino potrebbe disporre di un nuovo avamposto in profondità nel deserto siriano. Ciò indicherebbe l’intenzione dei russi di espandere le operazioni in prospettiva Raqqa e Deir ez-Zor.

L'opposizione siriana ha già affermato, poche ore fa, che i lavori per la realizzazione di una nuova base a Palmira, antica città nella provincia di Homs, sotto il controllo dei militanti dello Stato islamico dal maggio dello scorso anno, sono già in corso. Palmira è stata liberata dall'esercito siriano il 27 marzo scorso, con il sostegno delle forze armate russe.

"Assad – scrivono dal Syrian Revolution Coordinator group – ha concesso alla Russia di operare a Palmira ed aprire la loro seconda base militare nel cuore della Siria, nel complesso archeologico della città, sfidando il mondo intero". "Chiediamo alla Comunità internazionale di porre fine a questa occupazione che semina devastazione nella nostra nazione".

Pochi giorni fa, mentre ad Aleppo continuavano i bombardamenti, l'orchestra filarmonica del teatro Marinski di San Pietroburgo, diretta dal maestro Valeri Gherghiev, ha celebrato la liberazione di Palmira con una performance nell’antico teatro della città, pochi mesi fa scelto dall’Isis come cornice per le esecuzioni pubbliche.

Nei pressi di Palmira, i russi avrebbero già inviato sistemi anti-aerei e di artiglieria a difesa dell’avamposto che sorgerebbe sulle rovine dell’aeroporto dell’antica città.

Oltre alla base aerea di Hmeymim (l’attuale media è di 20 sortite al giorno), i russi gestiscono la struttura navale di Tartus, sulla costa mediterranea della Siria. La prima fase della campagna russa ha visto l’impiego, quasi esclusivo, delle piattaforme aeree ad ala fissa a supporto della fanteria siriana. La seconda fase, ha visto il ritiro della componente fissa ed il rischieramento di quella a rotore a sostegno delle operazioni in territorio nemico. Ottimizzati per le operazioni notturne, gli elicotteri d’attacco Havoc ed Alligator hanno svolto il ruolo di moltiplicatori di forza per i reparti combattenti. La terza fase, infine, potrebbe riguardare l’inizio di nuove operazioni da una base in profondità nel deserto siriano, in vista delle offensiva per riprendere Deir ez-Zor e la capitale siriana dello Stato Islamico, Raqqa.

La parte storica della città, circa 230 ettari, è stata già bonificata dai genieri russi: è stata dichiarata sicura il 21 aprile scorso con tremila ordigni esplosivi disinnescati.

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